Accusati di coltivazione di marijuana in un vivaio nel vibonese, una condanna e un'assoluzione

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Vibo Valentia - Si è concluso oggi il processo con rito abbreviato celebrato davanti al Gup di Vibo Valentia, dottoressa Francesca Del Vecchio, nei confronti di Andrea Antonio Santacroce, Presidente della società Florencia della famiglia Santacroce, che, difeso dall’avvocato Aldo Ferraro, è stato assolto “per non avere commesso il fatto” dalle gravi accuse che gli venivano contestate (coltivazione di sostanza stupefacente del tipo marijuana e spaccio di tale sostanza), e per le quali il P.M. aveva chiesto la sua condanna a 4 anni di reclusione ed euro 60.000,00 di multa.

I fatti risalgono al 2 settembre 2020 quando i militari della Guardia di Finanza, all’esito di un mirato servizio di osservazione, accertarono che all’interno di alcune aree di proprietà del vivaio della famiglia Santacroce, era in atto una coltivazione illegale di marijuana, tanto da sequestrare 5290 piante ad alto fusto, ed oltre 599 chili di inflorescenze già essiccate, ed arrestare Andrea Antonio Santacroce (ponendolo ai domiciliari) per il reato di coltivazione di marijuana con l’aggravante della ingente quantità, nonché per avere ceduto parte di quello stupefacente a due soggetti che, provenienti da Rosarno, la mattina del 2 settembre alle 05:23 circa avevano fatto ingresso in quelle aree per poi uscirne con le loro auto dopo pochi minuti a velocità sostenuta con all’interno circa 40 chili di inflorescenze confezionate sottovuoto pronta per essere collocata sul mercato.

Sin dall’interrogatorio di garanzia reso da Andrea Antonio Santacroce, con l’assistenza dell’avvocato Aldo Ferraro, fu da subito chiarita la completa estraneità, sua e della società Florencia della famiglia Santacroce, rispetto ad ogni addebito, trattandosi di società titolare di tutte le autorizzazioni necessarie per la coltivazione di “canapa sativa light”, le cui coltivazioni, controllate dalla Guardia di Finanza la mattina stessa del 2 settembre 2020, non furono infatti poste sotto sequestro, ed essendo stato documentato il rispetto di tutte le stringenti prescrizioni imposte dalla legge a chi intraprendere la coltivazione di canapa light. Tanto che il Gip escluse nei suoi confronti i gravi indizi di colpevolezza e ne dispone l'immediata rimessione in libertà. La coltivazione illecita posta sotto sequestro insisteva invece su altra porzione di terreno esterna al nucleo essenziale del vivaio Santacroce, per la cui responsabilità il Tribunale Collegiale di Vibo Valentia il 13 luglio scorso ha condannato i presunti responsabili all’esito del giudizio ordinario a pene variabili tra i 6 ed i 7 anni.

La sentenza di oggi restituisce dignità e credibilità ad una società che opera ed è leader nel settore florovivaistico da diverse generazioni, essendo stato con essa accertato che né Andrea Antonio Santacroce né la società di famiglia avevano alcuna responsabilità con i fatti di reato accertati dalla Guardia di Finanza il 2 settembre 2020, rispetto ai quali sono state integralmente accolte le deduzioni difensive dell’avvocato Ferraro. La stessa sentenza di oggi ha invece condannato Fazzalari Filippo, difeso dall’avvocato Antonio Napoli, alla pena di anni 3 di reclusione ed auro 21 mila di multa, perchè la mattina del 2 settembre 2020 è stato sorpreso, uscito con la sua auto da quell’area su cui insisteva la coltivazione illegale, in possesso di 39,755 chili di marijuana, laddove l’altro imputato Oppedisano Angelo (che gli faceva da staffetta) è stato condannato all’esito del rito ordinario ad anni 5 ed euro 23 mila di multa.

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