Lamezia Terme - "Vorrei partire dalle parole del consigliere regionale Mammoliti, il quale ha definito ogni commissariamento un fallimento della politica, sottolineando in particolare il suo disaccordo su quello di Lamezia e riferendo di averne parlato con il segretario regionale Irto. Plaudo alla chiarezza di Mammoliti, ma mi permetto di dissentire sul fatto che abbia concluso la sua intervista affermando che oggi siamo "un passo avanti" e che non bisogna guardare indietro" è quanto si legge in una nota di Francesco Grandinetti.
"Che siamo un passo avanti è indubbio: la candidatura unitaria di tutte le forze del centrosinistra, e non solo, a sostegno di Doris Lo Moro lo certifica. Tuttavia, questo stesso risultato impone un'analisi chiara e giusta su quanto accaduto nelle segreterie regionali e provinciali. Il nostro direttivo - precisano - regolarmente eletto, aveva già indicato proprio Doris Lo Moro come candidata del PD da sottoporre al tavolo del centrosinistra, e lo aveva fatto con criterio e responsabilità, come i fatti hanno poi dimostrato. Oggi non si tratta di rivalsa politica, ma di chiarezza: il Partito Democratico non può essere ostaggio di logiche monarchiche che determinano la vita o la morte di un organismo eletto da un congresso, solo perché si è osato mettere in discussione certe gerarchie".
"Irto ha sbagliato nel mortificare un direttivo che oggi si dimostra lungimirante. Anche Giampà ha commesso un errore nel relazionare in modo non esaustivo l’andamento del circolo di Lamezia. Ma Giampà non ha sbagliato solo nei nostri confronti, bensì anche nei confronti di coloro che avevano riposto in lui la speranza di una revisione del deliberato. Le donne e gli uomini del direttivo di Lamezia commissariato meriterebbe le giuste scuse. Ora, la stagione congressuale deve servire a ristabilire l’ordine democratico in un partito troppo concentrato su chi detiene il potere e troppo poco sui militanti. Chi assume il ruolo di segretario regionale dovrebbe lavorare per far crescere una nuova classe dirigente, preparandola per le future sfide elettorali nazionali e regionali, invece di accentrarne la selezione su se stesso e/o su una cerchia ristretta di fedelissimi".
"Ho provato più volte fino a pochi giorni fa a contattare Irto nella mia veste di presidente commissariato, e ne ho le prove, ma sono sempre stato ignorato. Vi sembra corretto? I congressi che si stanno per celebrare devono servire a cambiare paradigma: il PD deve diventare il partito degli iscritti e dei militanti, non delle imposizioni e delle autoreferenzialità. Ricordo inoltre che il commissariamento del PD di Lamezia è ancora oggetto di un ricorso presentato dal nostro segretario Masi, per il quale chiedo l’intervento della segretaria Schlein per farne chiarezza. È ora che i circoli calabresi del PD prendano coscienza della necessità di un cambiamento. Lo dico da persona libera, che non teme i vari cacicchi non per semplice coraggio, ma per la convinzione profonda che il Partito Democratico calabrese debba cambiare rotta se vuole vincere le prossime sfide regionali e nazionali. Nel frattempo della convocazione dei congressi , in qualità di già presidente del PD lametino, chiamo a raccolta tutti gli iscritti e i simpatizzanti di Lamezia Terme affinché sostengano con forza e determinazione la candidatura di Doris Lo Moro, che è riuscita a ottenere il consenso di tutte le forze politiche del centrosinistra nonostante la situazione non certo facile. E non mi pare sia cosa da poco!".
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