Catanzaro - "Oggi è un momento importante per far sì che la memoria non sia solo fine a sé stessa ma sia impegno concreto contro qualsiasi tipo di prevaricazione e violenza. Ognuno di noi nel nostro piccolo dovrebbe cercare di non stare in silenzio anche davanti alle piccole cose e ai piccoli atteggiamenti che però denotano mancanza di senso della legalità e della giustizia". Queste le parole di Eugenia Ciriaco, figlia dell’avvocato Torquato Ciriaco, ucciso a Maida nel marzo 2002 in un agguato di stampo mafioso, pronunciate a margine della Giornata Nazionale della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, che è stata celebrata questa mattina nel piazzale del Centro operativo della Direzione investigativa antimafia di Catanzaro. Nel corso della cerimonia, organizzata insieme al coordinamento di Libera Catanzaro rappresentato da Elvira Iaccino, i nomi delle oltre 1000 vittime di mafia sono stati declamati dagli studenti di due istituti del capoluogo.
"Ai ragazzi - ha detto ancora Criaco - voglio portare l’esempio di mio padre, che era una persona che ha pagato con la vita la propria onestà. Al di là della vicenda processuale, il fatto che comunque ci sia l’attenzione dei più giovani su questi temi è importante per lanciare il messaggio che non si deve mai abbassare la guardia, e dà a tutti la forza di andare avanti e di continuare a vivere la nostra vita col sorriso e non abbattendoci". Il capo del Centro Dia Beniamino Fazio ha ricordato che nell'elenco delle vittime, figura anche il giudice Giovanni Falcone, "colui che nel lontano 1991 volle istituire la Dia, pertanto è un dovere morale ricordarlo e ricordare quanti sono stati uccisi dalla mafia".
"In questo luogo un tempo - ha evidenziato Fazio in riferimento alla sede della Dia che sorge su un ex concessionaria confiscata alla 'ndrangheta - c’era una potentissima organizzazione criminale che qui stabiliva le strategie di oppressione, l’aver confiscato questo immobile è il simbolo forte della vittoria dello Stato sulla criminalità organizzata. E oggi – ha aggiunto il capo della Dia di Catanzaro – è importante la presenza delle scuole perché lotta alla mafia deve iniziare tra i banchi della scuola, non deve essere solo repressione ma soprattutto deve essere educazione alla legalità. Noi non vogliamo soltanto che vengano impartite conoscenze, vogliamo che siano formate delle coscienze. Questo è il vero obiettivo che dobbiamo raggiungere". La referente di Libera Iaccino ha ricordato infine che "quest’anno sono 1.101 i nomi di vittime innocenti di mafia. Trent’anni sono tanti, tanto si è fatto e tanto c’è da fare. Oggi essere qui è un valore ancora più forte perché siamo in un bene confiscato alla criminalità organizzata. Questo dimostra che dalla criminalità può nascere il bene".
B. M.
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