Lamezia, Tdm e Cittadinanzattiva: “Familiari segnalano restrizioni a visite pazienti ricoverati in ospedale”

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Lamezia Terme – “In questi giorni e ripetutamente pervengono segnalazioni orali in ordine ai permanenti dinieghi, da parte degli operatori sanitari, delle visite dei familiari in diversi reparti dell'ospedale “Giovanni Paolo Secondo di Lamezia Terme. In alcuni casi, gli accessi dei familiari dei degenti risulterebbero ancor più stringenti rispetto al periodo pandemico. Questo a fronte della Circolare del Ministero della Salute dell'8 settembre 2023 n.27648, attualmente in vigore per i positivi al coronavirus che non prevede obblighi ma solo raccomandazioni. La mascherina stessa è obbligatoria ma solo in alcuni reparti d' ospedale e ciò non giustifica alcun diniego, ma suggerisce accessi protetti nei reparti al fine di non privare il degente anziano o fragile dell'assistenza psico-emotiva dei propri cari; assistenza familiare che integra quella clinica in un percorso di umanizzazione della sanità”. Così in una nota Fiore Isabella, Responsbile TDM Lamezia Terme, e Felice Lentidoro, Coordinatore Territoriale - Cittadinanzattiva Lamezia Terme.

“Quello che ci viene segnalato esautora tale percorso e cristallizza regole inerenti al COVID -19 ancora estremamente stringenti nonostante siano passati 21 mesi dal 5 maggio 2023 quando il direttore generale dell'OMS dichiarò la fine del Covid-19 come emergenza sanitaria globale – proseguono - Se corrispondessero al vero le segnalazioni dei familiari dei degenti, lasciati soli e senza l'assistenza affettiva dei familiari (di questo chiediamo conto ai responsabili dei reparti) verrebbe da pensare che gli stessi non si siano accorti che l'emergenza pandemica è finita. Ma c'è di più! La Carta dei Servizi dell'Ospedale di Lamezia Terme relativamente agli impegni presi, come ente erogatore dei servizi, nei confronti della propria utenza al paragrafo diritti e doveri degli utenti così recita: "Gli anziani degenti hanno il diritto a ricevere, anche al di fuori dell'orario stabilito per le visite, parenti o volontari chiamati ad integrare l'assistenza". Ciò premesso, le domande che rivolgiamo ai direttori dei vari reparti, al direttore sanitario e a quello generale sono le seguenti: Come mai, superata l'emergenza sanitaria, che ha imposto di derogare da quanto stabilito dalla carta dei servizi, oggi quella carta non viene ripristinata nella sua interezza? Perché non si tiene conto delle raccomandazioni contenute nella circolare sopra richiamata che non impedisce l'accesso nei reparti ma lo consente, anche nei casi di degenti a rischio, ovviamente con modalità protette?”.

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