Lamezia Terme - "Come Giovani democratici di Lamezia Terme, non possiamo restare in silenzio di fronte alla gestione caotica e divisiva della candidatura di Doris Lo Moro come sindaco per le prossime elezioni amministrative. La decisione della Direzione cittadina con l'assenza di più di un terzo del direttivo, di procedere senza il necessario coinvolgimento del Coordinamento regionale e soprattutto dell'assemblea cittadina, dando la parola agli iscritti del partito appunto democratico, rappresenta un grave vulnus non solo politico, ma anche umano, che mina la credibilità e la coesione del Partito democratico". E' quanto si legge in una nota dei Giovani democratici di Lamezia.
"La scelta della Direzione cittadina - prosegue la nota - dimostra una chiara mancanza di rispetto nei confronti del regionale e, più in generale, verso tutti gli iscritti. È evidente che, così facendo, si stanno anteponendo personalismi e calcoli di potere all'interesse generale e al bene comune della coalizione. Per questi motivi: esprimiamo il nostro netto dissenso verso la gestione unilaterale della candidatura, che non rappresenta né lo spirito democratico né la volontà collettiva, ribadendo l'assenza di più di un terzo del direttivo; chiediamo il commissariamento del Pd locale, per garantire che il nostro partito torni a essere un luogo di dialogo, confronto e trasparenza, motivo per cui il commissario deve essere di assoluta discontinuità con il passato; sosteniamo l'idea di ricorrere alle primarie, laddove ci siano più candidature valide come la dottoressa Lo Moro all'interno del centrosinistra, per restituire la parola agli iscritti e ai cittadini, riaffermando così i valori democratici che, come giovani, vogliamo difendere con forza". "Noi Giovani democratici - conclude la nota - crediamo in un Pd che sappia unire e non dividere, che sappia ascoltare e non imporre, che sappia proporre una politica capace di guardare al futuro. La gestione di questa candidatura dimostra purtroppo che siamo ancora lontani da questo ideale. È tempo di cambiare approccio e di ricostruire un percorso che sia davvero inclusivo, democratico e rispettoso delle regole. Solo così potremo tornare a essere credibili agli occhi della coalizione, dei cittadini e delle nuove generazioni".
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