Catanzaro - "La misura cautelare che è stata eseguita oggi ha interessato un'associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti che ha sostanzialmente monopolizzato il mercato della sostanza stupefacente nell'area crotonese. Si tratta di un'organizzazione radicata in quel contesto territoriale ma con canali di approvvigionamento che spaziano dalla Locride alla Piana di Gioia Tauro per quanto riguarda lo stupefacente di tipo cocaina ma anche della area pugliese attraverso dei soggetti di nazionalità albanese attraverso un canale tradizionale per l'approvvigionamento dell'eroina". Lo ha dichiarato il procuratore capo facente funzioni della Repubblica di Catanzaro a margine della conferenza stampa convocata per illustrare i dettagli dell'operazione che ha portato all'emissione di 49 misure cautelari da parte del gip del Tribunale di Catanzaro su richiesta della Direzione distrettuale antimafia, eseguite questa mattina dagli agenti della Polizia di Stato di Crotone con l'accusa di aver costituito una associazione per delinquere finalizzata al traffico di droga e armi. Tutti gli indagati (40 in carcere, 4 ai domiciliari e 5 sottoposti all'obbligo di firma) sono del Crotonese tranne uno di nazionalità albanese. Un arresto è stato eseguito anche a Cirò ed un altro a Isola Capo Rizzuto. Tra le persone sottoposte a misura cautelare diversi sono gravati da precedenti specifici, già coinvolti in altre indagini sullo spaccio di stupefacenti in città. Oltre ai canali classici per l'approvvigionamento - ha aggiunto Capomolla - abbiamo registrato anche l'attività di coltivazione di sostanza stupefacente che ha portato al sequestro di tre piantagione di marijuana che erano state impiantate nell'aria della Crotonese".
"Una organizzazione particolarmente agguerrita - ha rilevato il procuratore - che ha evidenziato anche il suo carattere armato perché sono state individuate e sequestrate diverse armi da fuoco nella disponibilità di esponenti dell'organizzazione". Ma uno degli aspetti centrali dell'operazione riguarda il consumo diffuso di droghe nella città pitagorica. "L'operazione di oggi dimostra quanto sia allarmante il mercato dello stupefacente, quanto esso sia denso di enormi profitti per le organizzazioni criminali ma anche di grandi rischi per quanto riguarda i consumatori, tant'è che nel corso delle attività di indagini sono stati registrati anche due decessi legati al consumo della sostanza". Un allarme rilanciato anche dal Questore di Crotone, Marco Giambra: "In Prefettura - ha dichiarato - sono almeno 200 le segnalazioni di assuntori di stupefacenti e questo fa capire quanto il fenomeno sia radicato. Le attività sono ancora in corso e stiamo lavorando per cercare di ridurre la portata del fenomeno". Presente all'incontro con i giornalisti anche il direttore dello Sco, Vincenzo Nicolì, il quale ha evidenziato che "l’attività investigativa è stata svolta con strumenti tradizionali come le intercettazioni e il presidio del territorio e anche con l’apporto di collaboratori di giustizia. Abbiamo documentato un notevole flusso economico a monte e a valle dello spaccio – ha aggiunto Nicoli – ma ancora una volta registriamo come il traffico stupefacenti sia uno dei motori della forza delle associazioni". Infine, è intervenuto il capo della Squadra Mobile di Crotone, Davide Bitorzoli: "Abbiamo sequestrato tre piantagioni, 10 chili cocaina ed eroina e arrestato 31 soggetti in flagranza di reato, diversi dei quali avevano rapporti con le cosche della ‘ndrangheta locale".
B. M.
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