Lamezia Terme - Un segno importante di solidarietà e vicinanza umana quello promosso da Fondazione Trame ETS, insieme ad una rete vitale di associazioni attive sul territorio, per tendere una mano a ciò che resta della famiglia del piccolo Anàs Zouabi, il bimbo di sei anni ritrovato senza vita al largo del pontile il 14 aprile scorso, dopo un terribile naufragio senza nessun superstite. Un naufragio in cui perde la vita anche suo padre, disperso, e la cui tragedia viene a galla solo insieme al suo piccolo corpo. “Quando si pala di emigrazione spesso si fa riferimento a numeri astratti, e a polemiche” spiega Nuccio Iovene, presidente della Fondazione, “ma dietro in realtà ci sono storie, sofferenze, persone, anche minori: come in questo caso. La comunità lametina si è imbattuta in questa storia quasi per caso, a causa delle correnti del golfo che hanno trascinato qui il corpo di Anàs. Grazie alle indagini della Procura e delle Forze dell’Ordine siamo riusciti a risalire alla sua identità, in modo da riconsegnarlo alla sua famiglia e alla sua terra, la Tunisia, non prima di porgergli un ultimo saluto in piazza Mazzini. Ma Anàs in Tunisia aveva anche una sorellina di otto anni, Teyssir, che è stata affidata ai nonni: desideriamo come comunità dare un altro piccolo segnale di partecipazione e di solidarietà, in questa tragedia immane, lanciando una piccola raccolta fondi, che si concluderà alla fine dell’anno, per dare la possibilità a questa bambina rimasta orfana di studiare e di costruirsi un futuro”.
In tutto sono già venti le associazioni che hanno aderito all’appello di Trame: Agesci Zona del Reventino, ALA - Associazione Antiracket Lamezia, Arci Lamezia Terme Vibo Valentia APS, ARN - Associazione per la Ricerca Neurogenetica, Avis Comunale Lamezia Terme, Caritas Diocesana di Lamezia Terme, Comunità Musulmana di Lamezia Terme, Comunità Progetto Sud, Icica, Legambiente Lamezia Terme, Lucky Friends, Masci Comunità Lamezia Terme 2, Non una di meno, Pax Christi, Rotary Club Lamezia Terme, Sistema Bibliotecario Lametino, Soroptimist Club Lamezia Terme, Una, i Vacantusi, Inrete Cooperativa Sociale. Gli organizzatori sperano però che l’elenco possa crescere, e che da tutti i cittadini possa arrivare un piccolo sostegno. Lo spera anche l’Imam della Comunità Musulmana Ammar Fatnassi, residente in Italia da 50 anni, che conosce ormai “l’invidiabile senso d’accoglienza e di solidarietà della gente di questo territorio”, e che promette di riferire il gesto non solo alla famiglia di Anàs ma anche alle autorità tunisine. E lo spera il sindaco Paolo Mascaro, “orgoglioso dell’iniziativa come primo cittadino”, augurandosi che “alla nobiltà del gesto faccia seguito l’efficacia del risultato, e che questa piccola voce, questa goccia di positività in un territorio anche marginale rispetto al resto dell’Europa, possa servire davvero a dare un segno di umanità”.
A portare la propria testimonianza, anche i rappresentanti di alcune associazioni e realtà coinvolte, come Comunità Progetto Sud, Avis, Pax Christi, Agesci zona Reventino, Associazione per la Ricerca Neurogenetica, Icica, Rotary Club Lamezia Terme, Masci Lamezia Terme 2, Soroptimist. "Sarà possibile contribuire alla raccolta - informano gli organizzatori - con bonifico bancario con IBAN IT09T0306942842100000000969 - causale: ‘Aiutiamo la famiglia di Anàs e la sua sorellina”, o attraverso la piattaforma Buonacausa.org, o ancora contattando le associazioni coinvolte".
Giulia De Sensi
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