Catanzaro - Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne all'insegna della prevenzione per la Questura di Catanzaro. Questa mattina, nella sala delle Culture del Palazzo della Provincia di Catanzaro, si è svolto un incontro-dibattito con la partecipazione del Sottosegretario di Stato al Ministero dell’Interno, Wanda Ferro e del prefetto, Enrico Ricci, di autorità militari, civili e religiose, e di esperti di diversi settori che sono intervenuti sul tema della violenza sulle donne. Nel corso dell’evento è stato firmato un Protocollo d’Intesa per il recupero dei soggetti maltrattanti tra il ministero dell'Interno e il Centro Calabrese di Solidarietà rappresentato dalla presidente Isolina Mantelli. L’iniziativa si pone nell’ambito della campagna permanente della Polizia di Stato contro la violenza di genere denominata “Questo non è Amore”. Una campagna che vede impegnata l’Istituzione al contrasto del fenomeno, a far conoscere gli strumenti di tutela delle vittime e, soprattutto, in un’opera di sensibilizzazione per riconoscere i segnali di comportamenti che potrebbero nascondere le molteplici forme di violenza nei confronti delle donne.
"Quella di oggi - ha spiegato il questore di Catanzaro Giuseppe Linares - "non è una manifestazione autoreferenziale perché presentiamo e offriamo alla Provincia di Catanzaro uno strumento che è quello del trattamento dei soggetti maltrattati, un protocollo sui centri di ascolto - che siamo disponibili ad estendere a tutti gli altri centri di ascolto che vorranno aderire all'iniziativa - che consente di invitare i soggetti che sono autori di violenze negli stadi iniziali del ciclo della violenza presso dei centri di trattamento per fare una rivisitazione delle loro azioni e del loro vissuto. In questo senso, gli studi fatti dal dipartimento la pubblica sicurezza negli ultimi anni dimostrano che se il ciclo della violenza viene intercettato all'inizio, si assiste a una deflazione delle recidive dell'80%".
"Non servono soltanto leggi e strumenti repressivi, ma è importante la prevenzione, è importante formare, è importante una rivoluzione culturale". Ha dichiarato ai giornalisti il sottosegretario Ferro. "E’ l’occasione – ha aggiunto – per parlare di femminicidi, di un decremento che non ci vede assolutamente soddisfatti, della possibilità di un sostegno non solo per gli uomini maltrattanti, che non possono essere recuperati solo con la pena carceraria, che spesso non rieduca. Ci sono nuovi strumenti all’interno del Dl Femminicidio, che ha completato un’opera importante, l’approvazione unanime del Codice Rosso che mette le Questure affiancare in questo percorso soggetti importanti come il Centro Calabrese di solidarietà che conosciamo ormai da tanti anni de che spesso hanno anche sostituito le istituzioni. Saranno ovviamente sostenute anche le donne che hanno subito dei maltrattamenti attraverso adeguate professionalità perché non servono soltanto leggi e strumenti repressivi, ma è importante la prevenzione, è importante formare, è importante una rivoluzione culturale. L’amore – ha affermato ancora il sottosegretario di Stato – non è mai violento: bisogna arrivare alle cause dire ai giovani che la competizione insegna una cosa molto importante, e cioè si possono avere dei successi ma bisogna sapere affrontare anche gli insuccessi". Sollecitata dai cronisti la rappresentante del governo ha fatto il punto sulle azioni messe in campo da Palazzo Chigi. "Abbiamo aumentato quasi del doppio la cifra sui Centri antiviolenza - ha evidenziato Ferro - e sulle Case rifugio perché bisogna anche pensare ai minori frutto di violenza che ovviamente hanno la necessità di un percorso. Abbiamo messo le donne in condizioni di poter accedere con molto più facilità a misure come il reddito di inclusione, il reddito di libertà, crediti agevolati per renderle libere anche dal punto di vista economico, che diventa un fatto essenziale soprattutto nella denuncia, nella libertà di poterlo fare quando si hanno dei figli e credo che questo sia un passo fondamentale. A questo si sono aggiunte le stesse misure del Dl Femminicidio che significa dare la possibilità al questore dell’ammonimento, la possibilità di capire quali sono i reati spia e di poterli denunciare, oltre 5.000 braccialetti elettronici che hanno consentito 46 misure solo nel mese di ottobre – e stiamo valutando anche dove il sistema del braccialetto non ha funzionato – e poi tempi certi per la magistratura, e infine formazione. C’è un percorso di accompagnamento per far sentire le donne meno sole, per dire che c’è uno Stato che le affianca, che le accompagna ed è al fianco di quelle donne che non hanno il coraggio di denunciare".
B. M.
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