Lamezia, dedicazione sala intercettazioni Commissariato di Polizia alla memoria del Sostituto Commissario Alfonso Esposito

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Lamezia Terme - Si è svolta nella sala conferenze del Commissariato di Pubblica Sicurezza della Polizia di Stato di Lamezia Terme la cerimonia di dedicazione della sala intercettazioni alla memoria del Sostituto Commissario Alfonso Esposito, venuto a mancare, a soli 63 anni, a distanza di appena tre anni dal collocamento in quiescenza, dopo una lunga carriera cominciata nell’85 e proseguita con incarichi di grande responsabilità, particolarmente nella Squadra Mobile di Catanzaro, come responsabile della sezione criminalità organizzata, con numerosi encomi e riconoscimenti all’attivo fra cui una medaglia d’oro per meriti di servizio.

Presenti alla cerimonia, accanto ai familiari intervenuti, numerose autorità politiche, militari, giudiziarie e religiose del territorio, fra cui il sindaco Paolo Mascaro e il Procuratore della Repubblica di Lamezia Terme Salvatore Curcio. Al tavolo dei lavori, il Dirigente Commissario della Polizia di Stato di Lamezia Terme Antonio Turi, il Questore di Catanzaro Paolo Sirna, il Prefetto di Catanzaro Enrico Ricci, il Procuratore Generale presso la Corte d’Appello di Reggio Calabria Gerardo Dominijanni, il Questore di Vibo Valentia Rodolfo Ruperti. Densi di stima profonda e sincera commozione gli interventi del Questore Sirna, del Questore Ruperti e del Procuratore Dominijanni, tutti segnati da una conoscenza personale del Commissario Esposito. Sirna, in particolare, lo ricorda “non solo per le doti umane e personali, ma per la qualità dei risultati conseguiti, con cui ha guadagnato l’apprezzamento della Magistratura inquirente. Per comprendere appieno il suo contributo nella lotta alla criminalità organizzata basta considerare quanto il territorio di Lamezia si sia affrancato in questi anni dalla morsa di quella criminalità, che fino a poco tempo fa la teneva sotto il suo giogo”. Qui il riferimento al notevole contributo di Esposito nelle indagini sull’omicidio dei coniugi Aversa, e in numerosi altri fatti ‘ndrangheta, ripreso poi da Ruperti che lo ricorda come “un grandissimo capo, un uomo che sapeva fare squadra attorno a sé”, ma anche da Dominijanni, il quale commosso parla della Squadra Mobile come di “una famiglia” ricordando nomi e fatti oggetto d’indagine quotidiana. “Allora c’era a Lamezia un omicidio la settimana”, sottolinea, ricordando la capacità di Esposito di far parlare i testimoni, e addirittura, come in un episodio riportato da Ruperti, di convincere un capo ‘ndrangheta a collaborare.

“Accanto alla via dedicata ai coniugi Aversa” conclude Dominijanni, “esorto il sindaco a dedicarne una anche ad Alfonso Esposito, perché uomini come lui hanno contribuito a regalare un futuro diverso alla città di Lamezia”. Infine la consegna di una pergamena ricordo al figlio Federico, la lettura del Decreto di Dedicazione della sala, e la scopertura di una targa benedetta dal cappellano del Commissariato don Alessandro Nicastri.

Giulia De Sensi

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