Lamezia, continua “Ricrii 21” al tipteatro con “Racconto Cosmicomico” dall’opera di Italo Calvino

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Lamezia Terme - "A ridosso delle festività natalizie, al tipteatro di Via Aspromonte si entra nel vivo della ventunesima edizione di RICRII – rassegna di teatro contemporanea curata dalla compagnia Scenari Visibili – con lo spettacolo ispirato dall’opera di Italo Calvino, “Racconto Cosmicomico”. Appuntamento per questo sabato 14 dicembre, alle ore 21:00" è quanto si legge in una nota.

"Una produzione di Spazio Teatro, Reggio Calabria, adattamento e interpretazione Anna Calarco, soundscape Giuseppe Costa, interventi fuori campo e consulenza scientifica Filippo Bonaventura, luci e tecnica Simone Casile, oggetti di scena e costumi Virginia Melis e Gabriele Lazzaro, collaborazione artistica Gaetano Tramontana, produzione Spazio Teatro per "Cosmo & Comiche Ragazzi MedFest 2023”.

"Qfwfq - spiegano - è il narratore del viaggio fantastico che Calvino mette in scena nelle sue Cosmicomiche. Personaggio palindromo, impronunciabile e irrappresentabile; a volte corporeo, a volte astratto, a volte bambino o mollusco, QfWfq afferma di essere stato protagonista di tutto: dal Big Bang alla formazione del sistema solare, dallo sviluppo del primo apparato visivo alle enormi, spaventose galassie infestate da buchi neri giganteschi. Le Cosmicomiche sono il regno dell’impermanenza: il protagonista Qfwfq è tutto ed è niente, è maschio ed è femmina, è una particella elementare ma ha un corpo, è nel passato remotissimo ma è nel presente. Qfwfq è quindi racconto puro, logos, pensiero che si fa parola e quindi carne per la necessità di raccontare, di ricordare, di testimoniare". 

"I tre racconti sui quali abbiamo scelto di lavorare – spiegano dalla produzione – “Tutto in un punto”, “Sul far del giorno”, “La spirale” hanno come filo conduttore la perdita. C’è ogni volta un personaggio, o qualcosa, che Qfwfq ha perduto, momentaneamente o irrimediabilmente. Qualcosa che anticamente ha amato o aspettato. Qualcosa da ritrovare o rimpiangere". "Dunque, come rappresentare l’irrappresentabile, l’impermanente, l’interdipendente? Dove cercare, oggi, Qfwfq? Se è tutto voce, se è tutto necessità di raccontare, forse una delle sue infinite forme possibili si manifesta proprio dentro un teatro".

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