Lamezia, quindici "Comuni assieme" in campo contro il mare sporco

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Lamezia Terme - Fare rete contro l’atavico problema del mare sporco, che affligge i comuni rivieraschi, con iniziative e proposte congiunte e, insieme, appellarsi alle istituzioni più alte come Regione e Ministeri. È questo l’obiettivo dei 15 comuni che hanno aderito all’iniziativa “Comuni Assieme” presentata oggi nella sala Napolitano del Municipio di Lamezia Terme. Con la stagione estiva ormai alle porte, Acquappesa, Belmonte, Cetraro, Curinga, Falerna, Fiumefreddo, Fuscaldo, Gizzeria, Lamezia Terme, Longobardi, Nocera Terinese, Pizzo, San Lucido, Torremezzo di Falconara e Vibo Valentia hanno aderito all’iniziativa partita dal consigliere comunale di Lamezia e presidente della commissione ambiente, Giancarlo Nicotera, per agire congiuntamente e sinergicamente a tutela del mar Tirreno. Per la prima volta insieme, quindi, i comuni rivieraschi delle province di Cosenza, Catanzaro e Vibo Valentia hanno optato per l’unione accantonando individualismo e campanilismo per approcciarsi nel modo più giusto ad un problema, quello del mare sporco, che puntuale ogni anno torna alla ribalta della cronaca. “È necessario fare fronte comune - spiega Giancarlo Nicotera durante l’incontro - perché la difesa del mar Tirreno non può che avvenire con i comuni che fanno rete con iniziative e proposte congiunte”. Nicotera elenca i punti da affrontare per tentare di rimediare a quanto da anni si presenta davanti agli occhi increduli dei bagnanti e, soprattutto, di fronte a quelli dei bambini nel tentare di fare un tuffo nel mare. Un primo passo importante è quello del controllo dei depuratori, poi, spiega Nicotera, "vi è la questione degli scarichi, talvolta illegali, non collegati al sistema fognario che riversano nel terreno o nel mare attraverso fiumi e torrenti".

“I torrenti, i fiumi si trasformano in vere e proprie bombe ecologiche che si riversano in mare - aggiunge il promotore dell’iniziativa - è importante fare rete e fare comunicazione tra di noi”. Tutti d’accordo sul fatto che il problema non lo potranno mai risolvere i comuni ma bisogna appellarsi ad altri istituzioni ed anche alle Procure della Repubblica e, quando si mettono assieme 15 comuni, l’eco è sicuramente più forte. “Questo è solo l’inizio di un percorso” auspica Nicotera. Al tavolo dei lavori il professore Laghi (vice presidente nazionale Isde) e i rappresentanti dei comuni di Cetraro, Fuscaldo, Nocera Terinese, Pizzo alla presenza anche del sindaco di Lamezia Terme, del consigliere Nicotera (promotore del progetto) e del consigliere Chirumbolo.

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A relazionare durante la conferenza, il professore Ferdinando Laghi che ha preferito titolare il suo intervento “Operazione Mar Tirreno (pulito)”, un nome che vuole essere un punto di arrivo per i 15 comuni che hanno già aderito al progetto. Il professore parla di inquinamento non solo come un problema biologico ma anche di inquinamento chimico e antropico, che viene dal mare, fa l’esempio delle navi che puliscono i loro cassoni. In questo modo, afferma “la costa è compressa fra una pressione sempre antropica del territorio e un’altra che viene dal mare”. Altro argomento affrontato, i rischi per la salute. Che possono essere anche di tipo infettivologico e dermatologico o come le allergie che hanno dei costi elevati per la cura. “Difendere l’ambiente vuol dire difendere la salute e anche l’economia” sottolinea il prof Laghi che tratta anche il tema del rischio di inquinamento delle catene alimentari, un problema per la pesca e per il turismo, che, invece, dovrebbero essere fonti di guadagno e che, evidenzia “vedono nell’inquinamento un grimaldello per far saltare un guadagno fondamentale”. Loda all’iniziativa “di amministratori locali a motivo dei comuni interessi”. Per il professore sono importanti anche i collegamenti con gruppi di cittadinanza attiva, si hanno, aggiunge “risultati migliori soltanto quando gli amministratori fanno fronte comune con gli amministrati”. Il professore, infine, suggerisce ai protagonisti del progetto i possibili punti di debolezza da conoscere così da poter essere evitati. Un progetto che reputa “originale” per l’esperto deve avere innanzitutto una struttura organizzativa con un riferimento condiviso e accettato da tutti. Fiducioso che questa iniziativa decollerà e raccoglierà i suoi frutti ringrazia i presenti e gli organizzatori per l'invito.

“Finalmente si muove qualcosa su un settore di importanza vitale” esordisce così l’assessore Tommaso Cesareo in rappresentanza del comune cosentino di Cetraro che, aggiunge, “questa non è la presa di coscienza che arriva alle porte dell’estate ma poi restano le parole”. Un segnale forte, quello della presenza di due comuni della Riviera dei Cedri nella sala Napolitano che si dicono soddisfatti di questa iniziativa che Cesareo reputa “intelligente e che pone fine a quelle forme di individualismo”. “La nostra industria è tutto ciò che riguarda l’ambiente - conclude - è arrivato il momento di muoverci”. La parola passa poi al vicesindaco Paolo Cavaliere di Fuscaldo “altro che mare da bere” dice guardando fiducioso al futuro: “partiamo perché penso che con questa giornata si può fare tanto”.

“Non è che insieme si può, insieme si deve” ribadisce il sindaco di Nocera Terinese, Fernanda Gigliotti. Secondo il primo cittadino di Nocera su questioni come l’ambiente si deve pretendere che i comuni stiano insieme e che ci sia una regia comune. La Gigliotti aggiunge altri problemi che a lungo possono arrecare danni al mare come i diserbanti usati in agricoltura oltre al sistema di depurazione o alla pulizia dei fiumi. “Lungo i nostri fiumi è un macello, una discarica a cielo aperto” dice parlando dei rifiuti, soprattutto edili, che vi si trovano. Individuare, quindi, sistemi di controllo e prevenzione e, soprattutto, fare fronte comune con la Regione per rendere realtà il ciclo integrato delle acque. Per il Sindaco di Nocera è di vitale importanza fare pressing sulle alte istituzioni e incentivare buone pratiche di sensibilizzazione verso i cittadini. Per il comune di Pizzo c’è il vicesindaco, Fabrizio Anello, anche lui d’accordo sul fatto di tirare dentro la Regione per la depurazione anche perché, dice “le risorse devono venire da lì” parlando di una gestione comune tra Comuni, Province e Regione.

Le conclusioni sono affidate al sindaco di Lamezia Paolo Mascaro che vede in “Comuni Assieme”, l’unico modo per affrontare la questione. Rivolgendosi ai comuni che ancora non hanno sottoscritto l’iniziativa dice “aderire significa servire i nostri cittadini”. Mascaro sottolinea la necessità di un rigoroso controllo delle zone non collettate. “Un’opera forte che dobbiamo fare - aggiunge - è di sensibilizzazione alle Procure della Repubblica per un controllo serio e vero sugli scarichi abusivi che ci sono in quanto le polizie municipali non ce la fanno. Bisogna fare una direttiva d’indagine, una task force per impedire gli scarichi”. Sulla pulizia della spiaggia per evitare le tristi immagini dell’estate scorsa “stiamo già agendo” spiega Mascaro e, cogliendo i suggerimenti del professore Laghi si deve ora puntare a coinvolgere la cittadinanza attiva a supporto delle amministrazioni. “La strada tracciata credo sia quella giusta” conclude Mascaro che ringrazia i presenti e il consigliere Nicotera per la determinazione prestata a questa iniziativa per far sì che il mar Tirreno torni ad essere "un mare da bere". Oggi è stato fatto un primo passo, quindi, quello di “Comuni Assieme” per avviare concretamente uniti le iniziative contro il mare sporco, sollecitare le unità preposte e mobilitare tutte le procure coinvolte nel mar Tirreno.

Ramona Villella

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