Lamezia, la "Notte del Liceo Classico" celebra la bellezza della donna con testimonial lo stilista Anton Giulio Grande - VIDEO

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Lamezia Terme – “L’ode di Selene dello pseudo Omero” è il testo classico utilizzato per la quarta edizione de “La notte dei licei”, l’iniziativa volta a promuovere la cultura classica in tutto il territorio e che dalle 18 alle 24 ha visto svolgersi un programma di attività, laboratori e incontri. Nicolantonio Cutuli, dirigente scolastico del liceo classico F. Fiorentino si è detto soddisfatto della sinergia tra docenti e allievi in merito alla realizzazione dell’evento, che ha dapprima allietato i presenti con l’intervento musicale dell’orchestra della scuola media Ardito Don Bosco, diretta dal maestro Alfredo Morello e preparata dal maestro Raffaele Procopio, e poi dato voce al racconto di alcune docenti in merito al tema scelto “…e una grande bellezza si mostra”, da cui il testimonial Anton Giulio Grande noto stilista ne ha tratto motivo di collegamento.

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Al centro dell’attenzione c’è il liceo classico e il liceo artistico, nato quest’ultimo due anni fa. “Abbiamo voluto rilanciare la necessità dell’antico – ha affermato la professoressa Maria Cristina Cittadino – grazie agli studenti che hanno lavorato concretamente animando con tante attività e coinvolgendo anche le scuole medie che stasera completano un momento formativo iniziato in novembre”.

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Cosa può voler dire accostarsi al mondo classico? Secondo i docenti del Fiorentino la risposta abita una certa sensibilità intellettuale, ma anche estetica e scientifica. Importante la riscoperta di alcuni valori, quali la pietas e l’humanitas, alla cui base anche gli ideali di giustizia, di fratellanza. Un liceo classico che però tiene a ribadire la forte attualità. “Quanto possono essere attuali le tragedie greche – ha proseguito la Cittadino – rispetto agli orrori quotidiani”? Quanto all’inno a Selene, il messaggio qui da cogliere è nella divinità greca da sempre associata alla divinità femminile. La donna laboriosa, celebrata, ma anche violata. “Ancora una volta abbiamo fatto ricorso al mondo antico – ha inoltre aggiunto la professoressa Giuliana De Fazio, che ha curato la regia, la parte grafica e artistica dell’iniziativa – per cercare i luoghi del mito, la centauromachia la forza brutta dei centauri su donne e bambini ci fa pensare alla violenza di ogni giorno”. Fra la donna violata e quella celebrata, il liceo Fiorentino ha voluto inserire un’altra immagine: la donna operosa, ch’è pure storica se si pensa a Penelope, la donna che fornisce col proprio lavoro un’azione manuale e intellettuale insieme. “Le schede perforate del telaio, il lavoro a maglia, il primo sistema binario inventato da una donna, che la bellezza si mostri e la donna sia celebrata sempre” – ha aggiunto la De Fazio.

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E a proposito di bellezza che si mostra ecco un omaggio video delle numerose sfilate di Anton Giulio Grande, lo stilista lametino di fama internazionale che circa 25 anni fa era fra i banchi del liceo classico e che all’età di 23 anni esordiva già a Piazza di Spagna. Una Lamezia provinciale e piena di pregiudizi, quella del suo passato, da cui si è sempre volutamente allontanare per raggiungere con determinazione il suo sogno, ma anche la Lamezia dei bei ricordi e degli insegnamenti validi quali quelli forniti dai docenti.  “Mi sono sempre sentito un po’ un outsider in un’atmosfera che non era mia, da lì la voglia di riscattarmi da un sud un po’ bigotto – ha affermato Anton Giulio Grande – se tornassi indietro rifarei il liceo classico, nel tempo ho avuto modo di approfondire alcuni classici, ad esempio Saffo con le sue letture scandalose ora molto attuali”.  

Valeria D’Agostino

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