Lamezia, incontro al ‘De Fazio’ sul cyberbullismo: internet uno strumento utilissimo che va usato con attenzione

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Lamezia Terme – Il mondo di internet, della chat e del web sono degli strumenti fantastici che ci consentono di conoscere tante cose e tanti amici. Ma non sempre è così, perché, se non controllata e usata senza una giusta attenzione la rete informativa può diventare una pericolosa arma e si scopre, a volte troppo tardi, che gli ‘amici’ lì conosciuti non sono affatto amici ma pericolosi nemici. È questo il cyberbullismo, il bullismo fatto tramite web. Del bullismo a scuola invece il 7 febbraio 2017 ne è stata promossa la giornata nazionale.Di cyberbullismo se ne è discusso nell’aula Morabito  dell’Istituto Valentino De Fazio di Lamezia Terme in occasione della tappa lametina del progetto #socialvirus “Io Conosco” promosso da Adiconsum, Fns Cisl, Cisl Scuola, Siulp e Ust Cisl di Catanzaro-Crotone-Vibo Valentia.

Il convegno è iniziato con la lettura di una lettera scritta da una ragazza quattordicenne che vessata da continui episodi di bullismo ha deciso di farla finita togliendosi la vita. È poi la dirigente scolastica Simona Blandino che dona una sua riflessione ai ragazzi della scuola spronandoli ad “utilizzare gli strumenti informatici per aiutare loro stessi ma anche chi è soggetto a questa problematica. Inoltre - ha continuato - bisogna vedere con i propri occhi la sofferenza che prova un amico, un compagno di scuola vittima di bullismo. Bisogna sapersi distinguere dalle altre persone che, pur sapendo manifestano, disinteresse ma il disinteresse vuole dire essere complici”. Il concetto erroneo, “dell’essere passivi” nei confronti di questi episodi che minano non solo chi ne è soggetto ma anche la famiglia, è stato ripreso anche dalla professoressa Giovanna Graziano che ha aggiunto, “tante sono le persone vittima di bullismo considerate ‘diverse’ o ‘strane’ perché timide, introverse o di un’altra sfera sessuale”. “Ma per battere la piaga del bullismo si deve valorizzare questa diversità, accorgersi che diverso è bello e che l’omogeneità non porta a nulla, non ci si deve accodare al bullo e a chi insulta ma avere il coraggio di opporsi e denunciare il bullo e isolare i suoi atteggiamenti prevaricatori”. Il professore Alfredo Silipo ha evidenziato l’importanza di denunciare questi episodi sia con i professori e sia con i genitori. La presidente dell’Adiconsum Silvia De Gori ha invece relazionato in merito all’evoluzione del bullismo, un vero e proprio reato e ha invitato gli allievi a “far tesoro delle parole che sono state dette durante il convegno”.

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Ad attirare l’attenzione del giovane pubblico è stato poi l’intervento di Saverio Salerno, esperto di crimini informatici della polizia postale di Catanzaro. Salerno ha spiegato il tutto raccontando anche alcuni episodi realmente accaduti aggiungendo quanto sia fondamentale capire ed usare con il giusto criterio i vari facebook, whatsapp, instagram. “Internet è uno strumento utilissimo ma va usato con attenzione - ha ammonito - ci vuole poco che un nostro video o una nostra riflessione privata che condividiamo sui social finisca in mani sbagliate e da questa passi ad altre, ingenerando un percorso che sfocia in minacce, incontri sgraditi e ricatti”. L’incontro si conclude con l’intervento dello psichiatra Cesare Perri. Lo psichiatra fa una sua riflessione sul bullismo specificando che: “In noi esistono due spiriti passeggeri quello oscuro e quello di luce. Lo spirito oscuro è il bullismo e porta alla malevolenza mentre lo spirito di luce è la giusta via da percorre e porta alla benevolenza. Ed è a quest’ultimo spirito - ha concluso - che dobbiamo dare forza per risanare una società piena di violenza e prevaricazione”.     

Francesco ielà

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