Consulte studentesche calabresi ad Auschwitz per il Viaggio istituzionale della Memoria

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Cracovia - Lo scorso 18 e 19 gennaio oltre 100 studenti sono arrivati a Cracovia e da lì ad Auschwitz e Birkenau, tappa fondamentale del percorso didattico organizzato dal Ministero dell’Istruzione in collaborazione con l’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane. Alla presenza del Ministro dell’Istruzione Valeria Fedeli, le delegazioni delle Consulte studentesche d’Italia, tra cui quella calabrese guidata da Franca Falduto, Responsabile regionale per l’Ufficio scolastico e Alessio Rocca, Presidente.

Quest’ultimo, in rappresentanza di tutti gli studenti della Calabria, ha dichiarato che al momento dell’imbarco sul volo per Cracovia, nessuno immaginava quel che avrebbe visto ed ascoltato: “la sera del primo giorno di viaggio ci sentivamo già uomini e donne con lo sguardo serio di chi ha capito in poche ore, attraverso racconti brevi ma durissimi, di quale orrore sia capace l’uomo quando l’odio prevale sul rispetto per la dignità umana. C’è una differenza sostanziale tra il conoscere, analizzando la storia e l’andare in quei luoghi dove si vivono emozioni fortissime che tutti dovrebbero provare per non dimenticare mai. M’impegnerò a trasmettere questa esperienza per andare contro quel ridicolo negazionismo ancora oggi, purtroppo, professato da molti”.

“Resistendo a temperature rigide, sotto la neve che imbianca un paesaggio già spettrale e desolante gli studenti partecipanti al Viaggio della memoria hanno ascoltato le parole dei sopravvissuti tra le lacrime e la sofferenza. “Questo clima – narrano le sorelle Andra e Tatiana Bucci- si affrontava coperti solo da un pigiama a righe e un paio di zoccoli di legno. Con quegli stessi abiti lavoravamo dalle sei del mattino per 12 ore. La notte non c’erano coperte, dormivamo in otto per cuccetta e ci riscaldavamo l’uno con l’altro. Spesso capitava che il mattino seguente chi era stato  accanto a me non si risvegliava più“.

Riprende il concetto Franca Falduto, sottolineando i contenuti delle testimonianze dei sopravvissuti ai lager nazisti che, ogni anno, nonostante l’età avanzata e nonostante il dolore del ricordo che evoca questo orrore, si fanno carico di tramandare la loro esperienza alle nuove generazioni. Migliaia di studenti ogni anno possono immaginare, anche se solo lontanamente, ciò che  i deportati hanno vissuto sulla propria pelle facendo di questa esperienza un patrimonio da salvaguardare e da non sottovalutare: “Il Viaggio della Memoria è parte delle attività formative e dei percorsi educativi che da tempo MIUR e UCEI organizzano con l'obiettivo di sensibilizzare i giovani e tenere viva la memoria della Shoah - dichiara Franca Falduto; quando queste persone non ci saranno più il testimone passerà a loro.Dovremo essere pronti, vigili e attenti a che non si risveglino mai queste forme di violenza e odio: mai più; da Auschwitz non si torna a casa come si era prima”.

“Il Viaggio della Memoria colloca, ogni anno, in poco tempo,  gli studenti dentro il capitolo più nero e vergognoso della storia d’Europa; è un’esperienza forte, intensa, sotto alcuni aspetti devastante, ma è necessaria,  per acquisire nuova consapevolezza e memoria storica”.

Valore aggiunto fondamentale, quest’anno è stata la presenza di una notevole rappresentanza del Consiglio Superiore della Magistratura che, intervenendo istituzionalmente, sia durante la cerimonia nella sinagoga di Cracovia che al campo di Auschwitz, ha evidenziato come il tragico evento non possa essere mai relegato alla storia passata, ma sempre attualizzato per combattere qualunque tipo di discriminazione e persecuzione di popoli, etnie e del prossimo in un’ottica globale di convivenza civile.

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