Cia, Confagricoltura, Uniceb e Assocarni insieme per l’organizzazione interprofessionale carne bovina

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Lamezia Terme – Un settore strategico per nostro paese e che vale oltre un terzo dei 10 miliardi di fatturato complessivo del settore e garantisce lavoro a più di 80 mila addetti. Si tratta del comparto carne bovina “in difficoltà – scrive la Cia Calabria -- per la forte contrazione della domanda”. “È fondamentale, quindi,  - si legge in una nota - costituire una OI (Organizzazione Interprofessionale) che, sulla base della regolamentazione europea (Reg 1308/13) e della legislazione italiana (L.91/2015) possa: delineare una strategia nazionale condivisa; facilitare le relazioni economiche tra i diversi attori della filiera; favorire la creazione di valore e la sua equa distribuzione lungo la filiera; svolgere varie azioni per la trasparenza del mercato, la sua qualificazione, la promozione al consumo interno ed esterno, la committenza organizzata con il mondo della ricerca”. Per rispondere a queste esigenze Cia-Agricoltori Italiani, Confagricoltura, Uniceb e Assocarni, sulla base di un’analisi approfondita del settore e di una visione strategica condivisa, hanno deciso di costituire l’Organizzazione Interprofessionale (OI) della carne bovina italiana, “invitando – sottolineano - da subito tutte le altre organizzazioni di rappresentanza della filiera ad aderire a questo progetto. Un raggruppamento che già rappresenta una quota preponderante della produzione e della macellazione ed è pronto ad accogliere altri soggetti”. E’ stato promosso un incontro di presentazione a cui hanno partecipato Dino Scanavino (presidente Cia), Carlo Siciliani (presidente Uniceb) e Elide Stancari (presidente FNP allevamenti bovini Confagricoltura). “Nasce così - hanno detto nei loro interventi - uno strumento che deve avere carattere nazionale ed essere fortemente rappresentativo delle attività economiche della produzione, della trasformazione e della distribuzione, come avviene nei Paesi dove queste strutture sono più consolidate, ad esempio in Francia e in Spagna”. “La nostra “OI” con queste caratteristiche - per i rappresentanti di Cia, Confagricoltura e Uniceb - rappresenta un deciso salto di qualità rispetto alle esperienze abbozzate nel passato, con una visione strategica e una cultura economica nuova, adeguata alle sfide del mercato attuale e alle mutevoli esigenze dei consumatori. Questa formazione - hanno concluso - può concretamente favorire il raggiungimento di molti obiettivi: valorizzare e aumentare il potenziale produttivo italiano, salvaguardando e accrescendo il reddito degli operatori; promuovere un consumo sano, responsabile e informato; realizzare strategie di qualità, anche relative al benessere degli animali ed alla sostenibilità dei processi produttivi; favorire la regolazione delle relazioni contrattuali di filiera e puntare sull’innovazione tecnologica, organizzativa e di mercato”.

“La Calabria - per il Presidente regionale Nicodemo Podella - assieme alle Regioni del Sud sarà protagonista in prima linea. Siamo già al lavoro perché si possa mettere a disposizione dell’accordo tutto il potenziale del sistema allevatoriale calabrese in termini di allevatori di qualità e di strutture sufficienti a raccogliere l’opportunità generata”.

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