Lamezia, Sinistra Italiana su indennità management Multiservizi

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Lamezia Terme – Riceviamo e pubblichiamo la nota di Sinistra Italiana che interviene sulle indennità dei dirigenti della Multiservizi Lamezia. “L’attuale management della Lamezia Multiservizi predica bene e razzola male, invocando rigore e risanamento solo a spese dei cittadini e non di chi sta ai vertici. Già a novembre 2015, a pochi mesi dall'insediamento della nuova gestione nominata dall'amministrazione Mascaro, nella seduta del 13 novembre 2015, il nuovo Cda ha deciso di integrare le indennità dei consiglieri con particolari deleghe ed incarichi con un compenso “aggiuntivo”, portando le indennità complessive del Presidente Costanzo e dell'allora vicepresidente Tavella rispettivamente al 70% e al 60% dell'indennità del Sindaco del Comune di Lamezia. La stessa situazione si è ripetuta con l'entrata nel Cda, al posto di Tavella, dell'avvocato Luca Scaramuzzino. A fine agosto 2016, il consiglio di amministrazione della Lamezia Multiservizi ha nuovamente deliberato di remunerare i consiglieri a cui sono state affidate particolari deleghe ed incarichi, oltre che con le indennità annuali previste dall'atto costitutivo della società, anche con un “compenso aggiuntivo”. Il Presidente Costanzo, l'ex vicepresidente Tavella e l'attuale vicepresidente Scaramuzzino si sono dunque liquidati il massimo dell'indennità complessiva consentita dalla legge, prima che entrasse in vigore da settembre 2016 l'attuale testo unico per le società partecipate. E come se non bastasse, prima a novembre 2015 e poi di nuovo ad agosto 2016, il Cda della Lamezia Multiservizi ha dato il via libera anche alla possibilità per il Presidente e i consiglieri di vedersi riconosciuta un'indennità di risultato in caso di produzione di utili. Peccato che, in forza delle norme sulla spending review, a partire dal 1 gennaio 2015 la normativa in forza della quale il CDA ha motivato la sua scelta di aumentarsi le proprie indennità non fosse più vigente. Aumenti, quelli deliberati dal Cda a guida Costanzo, che hanno portato il Presidente a percepire per il 2016 un compenso complessivo di 30mila euro lordi, il vicepresidente Tavella dal 1 gennaio al 10 agosto 2016 quasi 16mila euro, il vicepresidente Scaramuzzino dal 24 agosto al 31 dicembre 2016 più di 9mila euro. L'attuale gestione della società, rispetto al recente passato, ha raddoppiato le indennità del Presidente e dei consiglieri. Il tutto giustificato con un'acrobazia di spostamento di deleghe, che prima erano del direttore generale ed oggi sono passate al presidente e al vicepresidente. Una sorta di operazione maquillage, per mascherare una scelta sbagliata, che mostra l'indifferenza di questo management rispetto alle domande di sobrietà e trasparenza che i cittadini chiedono agli amministratori pubblici. Ma, al di là della legittimità di quanto è stato deliberato, dopo gli scenari apocalittici sulla Multiservizi raccontati fino ad oggi tutti rivelatisi fumo negli occhi, ci preme evidenziare soprattutto il dato politico: è così che l'attuale management della Multiservizi pratica il rigore e il risanamento? E visto che Presidente e consigliere di amministrazione hanno deciso di andare oltre il ruolo politico e assumere anche compiti gestionali, cosa hanno prodotti in questi anni sul fronte delle deleghe che si sono autoattribuite? I cittadini pretendono risposte. Come si fa a chiedere anche un solo euro in più di Tari ai cittadini per il servizio di nettezza urbana quando, nel silenzio, vengono portate avanti decisioni di questo tipo? E il sindaco Mascaro non ha nulla da dire rispetto a scelte che di sicuro nulla hanno a che vedere con quel rigore finanziario di cui tanto si vanta? O il rigore vale solo per i cittadini quando c'è da staccare l'acqua anche per morosità minime? Il consiglio di amministrazione e il Sindaco Mascaro rivedano questa scelta azzardata e concentrino le loro energie per dare risposte ai cittadini e dire, dopo quasi due anni dall'insediamento, che cosa vuole fare questo Cda per rilanciare una delle più grande società partecipate in Calabria. Società che, per quante fantasie si possano raccontare, ha chiuso in positivo il bilancio consuntivo 2014, l'ultimo prima dell'attuale gestione, con un utile di 130mila euro. Il resto sono solo chiacchiere e indennità”.

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