Lamezia, protesta di "Identità nazionale" contro fumi tossici del campo rom

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Lamezia Terme - "Grazie Sindaco per la dose quotidiana di diossina". Questo è quanto scritto sugli striscioni affissi da Identità Nazionale sul cancello di entrata del palazzo municipale e su via Marconi. “A fronte di questi ultimi fumi – scrivono in una nota - abbiamo voluto ‘ringraziare’ il Sindaco per continuare a farci respirare quest'aria inquinata e dannossissima per la salute. A ‘ringraziarlo’ è tutta Lamezia, con a capo i residenti vicini e gli utenti e i lavoratori dell'Ospedale. I Rom impunemente continuano a bruciare di tutto, sprigionando fumo carico di diossina. Un fumo che uccide. Uccide Lamezia, costretta da un numero indefinito di anni a convivere con ciò. Le diossine, nel loro insieme sono molecole molto varie a cui appartengono composti cancerogeni. A esse vengono ascritti composti estremamente tossici per l'uomo e gli animali, arrivando a essere tra i più potenti veleni conosciuti”. 

Da Identità nazionale ricordano come “le diossine e altri inquinanti organici persistenti, sono sottoposti alla convenzione di Stoccolma del 22-23 maggio 2001. Questo accordo, entrato in vigore il 17 maggio 2004, prevede che gli Stati aderenti prendano misure atte a eliminare ove possibile, o quantomeno minimizzare, tutte le fonti di diossina. All'incapacità e alla poco autorevolezza dell'attuale Sindaco, a fronte di ciò, sarebbe stato il minimo avere, almeno, una postazione in città per il monitoraggio dell'aria. Ma nè Arpacal nè il Comune di Lamezia hanno preso in considerazione questa iniziale azione. Ció fa capire quanto sia inconcludente la classe politica a Lamezia. Fa capire quanto sia vuota la retorica della legalità, sbandierata ai sette venti dall'attuale sindaco. Una legalità che va in fumo ogni giorno. Tutta Lamezia è stufa, chiede, con sempre più voce flebile, un intervento deciso a cui ormai non crede più nessuno. Lentamente l'inconcludenza e l'incapacità della politica ci lascia ammalare”.

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