Lamezia: Politiche 2018, Furgiuele presenta candidatura con “Lega-Salvini Premier”: “Sanità, lavoro, trasporti per sviluppo e futuro della Calabria”

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Lamezia Terme È Domenico Furgiuele il candidato numero uno di Noi con Salvini per il collegio plurinominale alla Camera e, appena reduce da un tour che l’ha visto a fianco del suo leader in luoghi geograficamente lontani, dichiara ora di essere molto emozionato e di “sentire davvero la responsabilità di parlare nella terra da cui dipende il futuro dei nostri figli”.

Ad aprire l’incontro che lo vede protagonista, altri candidati che corrono insieme con lui: alla camera Francesca A. Porpiglia, giovane commercialista e consigliere comunale a Villa San Giovanni, poi Vincenzo Gioffrè di Gioia Tauro, Quintina Vecchio, già assessore e vicesindaco a Zambrone e Gennaro Rossi avvocato di Cutro che esercita a Crotone; al senato Fausto De Angelis e Maria Lamboglia.

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Furgiuele non esita a citare in fase incipitaria “le promesse infrante della “cura PD”, dopo la quale la Calabria è rimasta sempre più isolata e interdetta dallo sviluppo”. Nelle sue parole c’è la sanità commissariata, la disoccupazione al 65%, l’autostrada fatiscente, le infrastrutture e i trasporti carenti, l’acqua che manca quando le risorse ci sarebbero – vedi la diga del Melito. Poi il mancato utilizzo dei finanziamenti europei per carenza di progetti adeguati - che “magicamente vengono elaborati quando si tratta di cooperative che lavorano con gli immigrati clandestini”. Ancora la “bella favola” raccontata dal Movimento 5stelle, che promette il reddito di cittadinanza “senza avere le coperture”, e la necessità di ricreare i parametri per i trattati commerciali relativi alla pesca e all’agricoltura, di eliminare la legge Fornero, di avere più sicurezza tutelando sempre la legittima difesa.

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Furgiuele si scaglia come sempre contro “gli immigrati clandestini” che rappresenterebbero “un pericolo di carattere sociale e igienico sanitario” oltre a incrementare “accattonaggio e prostituzione”, per poi “girare vestiti all’ultima moda” e anche “bere e mangiare a nostre spese in hotel a 5 stelle”. Quanto alla politica interna si propone la pace fiscale, ovvero una rottamazione pari al 10% delle cartelle di Equitalia inferiori a 100.000 euro, e un investimento da 22 miliardi di euro per costruire una rete di portabilità e alta velocità delle merci attraverso i porti del mezzogiorno che frutterebbe 500.000 nuovi posti di lavoro. I fondi andrebbero parzialmente detratti da quelli impiegati per le politiche sull’immigrazione.

Giulia De Sensi

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