Lamezia, Movimento Nazionale per la Sovranità interviene su finanziamenti Agenda Urbana

varie-595093.610x431.jpgLamezia Terme - Anche il commissario cittadino del Movimento nazionale per la sovranità, Antonello Cariglino, interviene sul dibattito legato ai finanziamenti dell'agenda urbana e alla collaborazione tra il Comune di Lamezia e quello di Catanzaro che ha sollevato non poche polemiche. "Tecnici del Comune di Catanzaro affiancheranno i Commissari chiamati ad amministrare Lamezia Terme, nella progettualità  legata ai fondi europei di Agenda Urbana. La notizia ha, come di consueto, provocato prese di posizione a volte puramente campanilistiche o di propaganda elettorale,  senza una riflessione seria sulle motivazioni della scelta.                                                                                                     

Per prima cosa - afferma -  bisogna chiarire che le scelte su come utilizzare i fondi sono scelte di carattere Politico, non nel senso deteriore che il termine ha assunto oggi ma nel senso nobile di “governo della città “;  tali scelte non dovranno essere quindi dei tecnici ma, in assenza  di un’amministrazione eletta, dei Commissari. A questo primo chiarimento bisogna poi aggiungere che, a quanto ne sappiamo, la richiesta di affiancamento riguarderebbe solo l’aspetto amministrativo  e sarebbe stata determinato dalla presa d’atto della carenza di personale dirigente adeguatamente preparato nello specifico settore.

Quello che dobbiamo chiederci tutti è perché  una città di settantamila abitanti, che ripete ad ogni occasione che è  la terza città  della Regione, non si sia dotata di un apparato amministrativo qualificato ed efficiente. L’Amministrazione  sciolta, guidata dal sindaco Mascaro, che pure non ha segnato una evidente discontinuità rispetto ai dieci anni di Speranza,  in questo non ha nessuna responsabilità,  perché nei due anni di vita, a causa del pre-dissesto finanziario non ha potuto fare alcuna assunzione o conferire incarichi dirigenziali. Cariglino fa poi riferimento agli anni legati all'amministrazione Speranza e agli incarichi dirigenziali affidati                                                                                                                                                                                              

Questi “competenti”, che pare siano costati in dieci anni ben nove milioni di euro, quale bagaglio di competenze hanno trasmesso al personale che ha collaborato con loro?                                                                 Visto il risultato la risposta è  evidente! Viene fuori una realtà  drammatica, frutto del tanto decantato “modello Speranza” -conclude - che fra una parata e l’altra ha creato una voragine di debiti e destrutturato l’apparato burocratico-amministrativo, emarginato proprio dai superpagati dirigenti  esterni".                                                                                                 

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