Lamezia, Mastroianni: plessi Fronti e Zangarona sotto “Don Milani”, Sindaco annulli delibera

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Lamezia Terme - "La proposta di modifica dell’assetto delle scuole del primo ciclo deliberata dalla Giunta comunale lametina, che prevede l'aggregazione dei 4 plessi dell'infanzia e primaria di Fronti e Zangarona  (attualmente costituiti da un numero complessivo di 57 alunni) dall'I.C. “Ardito-Don Bosco” all'Istituto Comprensivo Don Milani, mina il criterio oggettivo della continuità didattica e la contiguità territoriale con grave disagio e pregiudizio per gli alunni a causa della traumatica discontinuità pedagogica". E' quanto afferma in merito alla delibera il consigliere comunale del Pd Nicola Mastroianni.

"E’ anacronistico - prosegue ancora - il riproporsi della logica compensativa  costruita sulla negazione del diritto di scelta dell’utenza scolastica. La decisione della Giunta Mascaro è l’ennesimo tentativo di aggregare Fronti e Zangarona all’I.C. Don Milani: gli ultimi tre nel 2008, nel 2011 e nel 2014 sempre arginati dal Consiglio comunale e dalla Provincia di Catanzaro.

Lo spostamento di plessi da un istituto all’altro non significa e non comporta pari spostamento del corpo docente; di conseguenza, le classi e le sezioni spostate e quindi gli alunni si troverebbero altri docenti;  i docenti rimasti creerebbero a catena ulteriori spostamenti di altri docenti nelle varie classi e sezioni. Continuare a studiare nella stessa scuola, con lo stesso metodo e con la stessa impostazione è la chiave del successo didattico e la migliore garanzia contro l’abbandono e la dispersione.

Trovo assurdo che la continuità educativa, da sempre promossa ed attivata nell’Istituto Ardito - Don Bosco, debba ancora una volta essere messa in discussione da valutazioni ragioneristiche e da scelte poco oculate e discutibili della Giunta municipale. Mi appello pertanto al sindaco e all’assessore competente affinchè annullino il provvedimento adottato dalla Giunta Municipale sul dimensionamento scolastico cittadino altrimenti porteremo la decisione al Consiglio comunale e provinciale". 

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