Lamezia, Fittante su Centro protesi Inail: “Quello che si inaugurerà lunedì non è quello ipotizzato nel 1996”

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Lamezia Terme – Sull’inaugurazione del Polo integrato, Centro Protesi Inail, che si terrà lunedì 15 gennaio, interviene Costantino Fittante che in una nota sottolinea “sono trascorsi più di 20 anni da quando, nel 1996, il prof. Nisticò, allora Presidente della Giunta Regionale di centro destra, vincendo anche alcune resistenze di esponenti istituzionali lametini di orientamento politico diverso, si adoperò perchè l'Inail localizzasse a Lamezia il suo secondo Centro di produzione Protesi ( il primo era ed è operativo a Brudio). All'annuncio di questo appuntamento, a Lamezia, i sempre attivi "dichiaratori", per non perdere l'abitudine alla "lamentazione lametina", hanno protestato e sollevato problemi: ubicazione del Centro lontana, sbagliato creare un'unica struttura aggregando il reparto di riabilitazione attualmente posto all'interno dell'Ospedale, in che cosa consiste l'insieme dell'operazione che graverà sul bilancio dell'Azienda Sanitaria Provinciale di Catanzaro e non su quello dell'Inail”.

Fittante si chiede “nessuno dei "dichiaratori" ha posto semplici e più importanti domande: si inaugurerà il Centro nella versione del progetto originario o un qualcosa di diverso e notevolmente ridotto? Con quale personale aprirà la sua attività il Centro? Che fine faranno i tanti che a suo tempo hanno seguito i corsi di formazione, molti dei quali hanno conseguito il titoli specifici come operatori di riabilitazione?”.  

Per Fittante “la storia del Centro Inail è lunga e complessa. Quello che si inaugurerà lunedì, per le poche notizie che si hanno, non è non sarà ormai quello ipotizzato all'epoca del prof. Nisticò, successivamente arricchito e integrato con altri elementi. E' partito come semplice Centro di produzione protesi, è stato poi ampliato e arricchito ipotizzando una struttura complessa: produzione protesi, impianto, riabilitazione e anche sperimentazione e ricerca. Nel corso degli anni, per ritardi, sottovalutazioni, disattenzioni di vario genere, gelosie tra esponenti istituzionali locali, l'interessante progetto ha perso la sua originaria impostazione, è stato ridimensionato ed ha cambiato la sua titolarità, diventando un "topolino" partorito probabilmente per utilizzare comunque una struttura edilizia costruita con finalità diverse e tuttavia da non abbandonare”.

“Sarà interessante ricostruire la storia di questo progetto. Per gli elementi in mio possesso - conclude - non mi sottrarrò dal narrare cosa si è verificato dal 1996 in avanti, come è perché si era arricchito li progetto originario, quali responsabilità abbiamo, e hanno soprattutto gli esponenti istituzionali locali, impegnati sempre ad auto attribuirsi meriti e agitare le proprie bandierine, ma mai a seguire processi che mutano nel tempo, disperdendo decisioni e propositi di Enti pubblici nazionali e di soggetti privati”.

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