Lamezia, Di Matteo (Exit) su rogo a Scordovillo: "Politica inerme continua ad assistere"

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Lamezia Terme – “Quanto abbiamo assistito ieri in città con la nube tossica che alta si è alzata da Scordovillo e che ha infestato tutta la città, rappresenta l'ennesima vergogna e l'ultimo smacco ai cittadini. Ancora una volta Lamezia Terme è stata ostaggio di un manipolo di delinquenti che indisturbati continuano ad avvelenare il popolo approfittando anche della debolezza delle istituzioni locali, sempre colte di sorpresa da tali eventi criminali e totalmente incapaci ad opporre una ferrea reazione. Anni ed anni di politiche sbagliate nei confronti della popolazione rom hanno portato a tutto ciò”. È quanto afferma in una nota Paolo Di Matteo, coordinatore regionale Exit.

“Noi di Exit non voglio certo criminalizzare l'intera comunità rom che vive in quella zona, ma certamente tutti in condizione di acquiescenza rispetto a quello che si verifica nel campo. Dall'altro canto abbiamo la quiescenza di tutta la politica che inerme continua ad assistere a questi atti delinquenziali, continuando solo ad affrontare il problema rom come se fosse solo circoscritto al degrado di Scordovillo e non ad una infezione che ormai da anni è penetrata nel nostro tessuto sociale e non ha fatto altro che esasperare gli animi tra i cittadini – prosegue - Scordovillo è una polveriera a cielo aperto ormai da anni, cosi come gli altri due ghetti che si sono creati negli anni in città, rispettivamente Ciampa di cavallo e San Pietro lametino. Le politiche di integrazione sono miseramente fallite e quanto la politica prospetta per il prossimo futuro per la comunità rom, non sarà di giovamento e risoluzione né per loro stessi e neppure per la città. Il problema rom va visto da un'ottica storico-sociale ed etnica, rispettando soprattutto questo ultimo aspetto nelle sue differenze intrinseche. Intanto aspettiamo che i criminali che ieri hanno intossicato una città con quella nube nera vengano presi e paghino per quanto hanno fatto”. 

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