Lamezia, consiglio comunale: tutto invariato su Psc

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Lamezia Terme – Primo consiglio comunale dell’anno e vecchie discussioni per lasciare tutto com’era prima. A due anni dall’ultima volta, era il febbraio 2015, si è tornati a parlare del Piano strutturale comunale (Psc), con una mozione del consigliere Pasqualino Ruberto, avanzata lo scorso ottobre ma che solo ora è approdata tra i banchi del consiglio.

“Non si tratta di una speculazione politica ma nasce con la volontà di portare avanti la discussione per uno tra quelli che può essere considerato tra gli elementi fondanti del futuro della città” ha spiegato Pasqualino Ruberto (Labor) che ha poi aggiunto come sia “necessario creare le basi per una discussione che svincoli le parti rispetto all’appartenenza”. Nonostante questa precisazione, i ringraziamenti da una parte politica e l’altra per aver portato in aula nuovamente un argomento di così fondamentale interesse, dopo tre ore di discussione si è tornati al punto di partenza e, quindi, continuare sulla strada tracciata due anni fa, altrimenti, come hanno ribadito sia Sindaco che alcuni consiglieri nel corso della discussione, si sarebbe annullato il lavoro fatto in questi anni.

Tre i punti su cui si soffermava la mozione presentata dal consigliere: adottare la delibera di “consumo zero del territorio”, procedere ad un riordino organizzativo del settore urbanistica, e velocizzare così il rilascio di autorizzazioni che oggi scontano ritardi non più sostenibili e, infine, proporre l’annullamento in autotutela della adozione del PSC.

“Dal suo insediamento – ha affermato Ruberto – noi consiglieri ci siamo confrontati su questo argomento solo una volta. Dobbiamo dire come si svilupperà la città: quando incontrai Crocioni gli chiesi proprio su quali direttrici si basasse il suo progetto. La sua risposta fu la concessione a costruire. Una risposta che mi lasciò basito. La concessione a costruire – ha aggiunto – non può essere la leva per lo sviluppo”. Secondo il consigliere di Labor mancano tempistica e cronologia, “i tempi – ha proseguito – sono determinanti in questo caso come in tutta l’azione amministrativa. Manca il piano di zonizzazione acustica, senza il quale il Psc non può essere approvato e anche per quanto riguarda le controdeduzioni alle osservazioni non ci sono tempi certi. I pareri di Provincia e Regione, non sono totalmente positivi e, quindi – ha concluso -  senza il parere di conformità da parte della Regione si annulla di fatto l’adozione del febbraio 2015”.

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Punto per punto ha risposto poi il sindaco Paolo Mascaro: se per la delibera consumo zero non è attuabile perché già è stato adottato il Psc, e per quanto riguarda il problema dell’edilizia privata si spera di risolverlo il prima possibile sopperendo alla mancanza del dirigente di settore, il nodo cruciale è stato proprio l’annullamento in autotutela dell’adozione del Psc. Mascaro è stato chiaro: “Il Psc non può essere figlio di nessuno ma delle esigenze della città e del territorio e tornare indietro non risolverebbe i problemi. Andare a stracciare nove anni di lavoro, porterebbe solo a rallentamenti”. Il prossimo step è il passaggio dalla giunta delle 177 osservazioni: 24 di carattere generale, 61 per manifestazione di interesse, 86 di carattere particolare e 6 per gli strumenti urbanistici in corso di attuazione. “Entro il mese di gennaio – ha assicurato il Sindaco – le osservazioni arriveranno in commissione. Lavoriamo per avere un Psc conforme alla normativa subordinata”.

Accesa la discussione politica in seno al consiglio: se c’è chi si è lamentato della mancanza dell’assessore al ramo, la maggior parte dei consiglieri è stata concorde sul fatto che non si possa tornare indietro. “Non è il migliore degli strumenti possibili – ha sostenuto il consigliere di Lamezia Unita, Luigi Muraca –  ma perché ricominciare l’iter daccapo, mandando in fumo il lavoro e i soldi spesi fino ad ora? Meglio, allora, ripartire dalle osservazioni”. Stesso avviso per Giancarlo Nicotera (CD) per cui è necessario un approfondimento “affinché questo Psc sia figlio della città”. Difesa a spada tratta del Piano Strutturale da parte del consigliere Salvatore De Biase (CAC) che ne attribuisce la paternità all’Amministrazione Mascaro, mentre Carolina Caruso (FI) pur riconoscendo che questo sarebbe il piano di Speranza, pensa all’ipotesi annullamento come “esagerata”. Pur con motivazioni diverse, anche l’opposizione si dimostra concorde: sul Psc la consigliera Mariolina Tropea (PD) ha parlato di “accanimento terapeutico della politica lametina”, mentre il consigliere Rosario Piccioni (Lamezia Insieme) ha lamentato come una vera e propria discussione in questa maggioranza sull’argomento non ci sia mai stata, mentre Pino Zaffina (PD), ai tempi assessore all’urbanistica, ha ribadito come questo piano vada portato avanti e che sulle osservazioni “si potrà solo discutere”. Nel mezzo Pasqualino Ruberto che, pur incontrando il voto favorevole di Mimmo Gianturco (Sovranità), si è visto bocciato la sua mozione. “Da una parte c’è il centrosinistra che gongola per la paternità di questo Psc, dall’altra la maggioranza che è contento dell’adozione. Sarebbe stato meglio – ha concluso - affermare che questo Psc vi piace, siete d’accordo e allora preferite non tornare indietro”.

Claudia Strangis

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