Lamezia, Cavaliere: su proclami Zes ennesimo errore del sindaco Mascaro


claudio-cavaliere.jpgLamezia Terme - Publichiamo la nota di Claudio Cavaliere sulla seconda Zes richiesta congiuntamente dai sindaci di Catanzaro, Lamezia e Crotone - "Dunque di Zone Economiche Speciali (ZES) a Lamezia non se ne parla. Arriva così l’ennesimo errore del sindaco Mascaro. Non per avere ventilato la possibilità ma per avere inseguito, a scapito della realtà e di una originale visione del proprio territorio e delle proprie caratteristiche, quell’idea bislacca e fumosa - invero rincorsa da molti anche a sinistra - che a seconda delle circostanze si chiama ora area centrale, ora area vasta, ora area metropolitana e che dovrebbe collegare attraverso l’istmo, quasi interamente occupato dal sedime di un fiume, Catanzaro e Lamezia, non si sa da cosa e non si sa da chi. Si è perso malamente una occasione? Forse. Perché prima di lanciare idee bisogna avere la pazienza di riempirle di contenuti non fidandosi solo dell’effetto annuncio condito da aggettivi superlativi che oramai sono l’unica cifra riconoscibile della politica regionale, di quei fatti straordinari che hanno corso sulle pagine dei giornali o nelle dichiarazioni dei nostri rappresentanti ma dei quali puntualmente si perdono le tracce.

La risposta del presidente Oliverio al sindaco di Catanzaro - coautore dell’idea di ZES nell’area centrale - sembrerebbe non lasciare alcun margine di discussione considerato che la legge istitutiva prevede che l’area interessata deve comprendere “almeno un’area portuale” con caratteristiche che solo il porto di Gioia Tauro possiede.

Senonché la norma prevede che la ZES possa essere “costituita anche da aree non territorialmente adiacenti purché presentino un nesso economico funzionale e che comprenda almeno un'area portuale con le caratteristiche stabilite […] sugli orientamenti dell’Unione per lo sviluppo della rete transeuropea dei trasporti  (TEN-T).” Ed è qui che si misura la capacità di opporre una visione che faccia leva sulla specificità del territorio lametino ed il nesso economico funzionale con Gioia Tauro tralasciando le proposte basate sul nulla.

La TEN-T comprende i corridoi intermodali e quindi anche la rete aeroportuale oltre a quella ferroviaria e stradale che, per fortuna dei lametini, interessano il territorio cittadino. In questo ambito non è stata ancora colta la grande potenzialità in termini di traffico merci offerta da una possibile relazione intermodale tra aeroporto di Lamezia e il porto di Gioia Tauro. Già nel 2010, l’Enac, nel suo “Studio sullo sviluppo degli aeroporti italiani” si chiedeva del perché non fosse stata ancora intesa questa opportunità neanche a livello di valutazione. La proposta avrebbe quanto meno il merito di sgombrare il campo rispetto a quale specializzazione produttiva dovrebbe avere questa ancora ipotetica ZES che, si spera, non resti una delle innumerevoli sigle o acronimi di quel farmaco miracoloso che in Calabria si chiama sviluppo". 

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