Lamezia non esiste!

Scritto da  Pubblicato in Tonino Iacopetta

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No, non lo dico per provocazione che Lamezia non esiste, tantomeno in occasione della perdita del carcere cittadino, perché se con questo si realizza un risparmio per tutta quanta la comunità, non solo locale ma nazionale, ben venga la cessazione della sede lametina come carcere. Lo stesso vale per il tribunale, perché se si realizza un risparmio per tutta quanta la comunità, ben venga anche la cessazione del tribunale. Quanto all’ospedale di Lamezia, che del resto è parte integrante non più di un Asl bensì di un Asp, non deve cessare, perché come ho detto più volte questo ospedale di Lamezia è più ospedale di tutto quanto il territorio che circonda Lamezia e non solo, che non esclusivo della città di Lamezia. L’ospedale di Lamezia, che sino ad ora consiste in un enorme struttura però vuota dei servizi più essenziali e qualificati, deve diventare un corpo solo con le altre strutture sanitarie catanzaresi e quindi deve essere attrezzato allo stesso modo con cui è attrezzato Catanzaro. Lamezia deve cambiare nome in “Catanzaro Due”, perché questo sarà il futuro: una megacittà che va da Catanzaro a tutta la piana, parliamo di cinquecentomila e più abitanti. In questa che si avvia a diventare una metropoli, in pratica la seconda città dell’intero Sud, comprese le isola, dopo Napoli, non significa più un cavolo parlare di campanilismi, sono cose medievali e superate. E però bisogna creare da subito le condizioni perché questo avvenga, accorciare le distanze, favorire l’integrazione, sviluppare al meglio le vocazioni dei diversi territori che compongono la metropoli e prima di tutto strade urbane migliorate e i trasporti: senza una metropolitana di superficie che colleghi in un attimo i vari territori di essa metropoli, le diverse zone e cioè Catanzaro superiore e Germaneto con Catanzaro Due (ex Lamezia), il mio discorso non regge.

Immaginatevi cosa potrebbe diventare la zona industriale dell’ex Lamezia in mano ad una classe imprenditoriale come quella catanzarese, che da sempre ha vocazione iniziativa e competenze nel settore imprenditoriale nel mentre che la borghesia imprenditrice lametina è solo attaccata alla rendita. Immaginatevi cosa potrebbe diventare l’ospedale dell’attuale Lamezia se solo invece diventasse un corpo solo con quelli già esistenti nella Catanzaro superiore e in Germaneto e che perciò fosse equiparata nei servizi, migliorai perché necessariamente formanti un corpo solo, a parte la dislocazione con quelli catanzaresi di sopra e di sotto. Anche per Catanzaro superiore, bellissimo borgo medievale, sarà un’occasione d’oro espandendosi verso due direzioni in piano, come Germaneto e l’attuale Lamezia, che quindi diventeranno una sola direttrice in senso organizzate da nord a sud. Anche turisticamente, questa metropoli potrà migliorare rendendo eccellenti i suoi due sbocchi marini, nonché migliorando e accorciando le distanze e rendendo più agevoli i collegamenti con le realtà montane culminanti verso la Sila. Sarà un’occasione anche per il personale politico, internandosi con le diverse realtà territoriali, di non essere più scarsi, provinciali, di orizzonti stretti e assai limitati, come ad esempio quello dell’attuale Lamezia, facile prede delle iene di turno, non da prima ma da sempre. Intendo sviluppare questo mio discorso a lungo. Addio, vecchio campanile lametino o catanzarese che sia.

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