Lamezia, diamoci una regolata

Scritto da  Pubblicato in Tonino Iacopetta

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 E le regole cui mi riferisco riguardano il Piano strutturale comunale, chiamalo se vuoi, piano regolatore. Siamo al decennale di questo piano che ora si vorrebbe azzerare, dopo che è costato qualche miliarduccio di vecchie lire. Comunque, non è al danno economico immediato cui mi riferisco ma semmai al danno economico futuro. Va bene, sissignori, si doveva fare più attenzione nella pianificazione territoriale (a parte il fatto che la competenza generale è esclusiva della Regione perché di un territorio calabrese da pianificare si tratta e cioè quello di Lamezia): attenzione soprattutto al fatto che viviamo in un territorio ballerino dal punto di vista sismico ma questo si poteva rimediare con varianti. Ora, trascorsi dieci anni dalla sua elaborazione e qualche anno dalla sua conclusione e dopo che si sono ascoltati finanche i comuni cittadini per suggerimenti e correzioni, ebbene, adesso che bisogna fare? A meno che non si voglia dare l’alibi per una nuova serie di costruzioni abusive, a meno che non si voglia arrivare a questa conclusione con una certa malizia, voglio intendere per favorire l’abuso, magari asserendo che dopotutto in nero e con l’abuso, almeno si lavora. Questa sorta di economia perversa ha dominato in tutti questi anni, a dire il vero non riguardante la sola Calabria ma l’intera Italia. Paese europeo per modo di dire.

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