Per la Vigor Lamezia è l’ora della ripartenza: rinforzo over per reparto, tra cui un esperto portiere

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Lamezia Terme – Con nella mente e nello spirito ancora l’amarezza per la beffarda ed immeritata eliminazione al 98’ della semifinale play-off nazionale di ritorno, in casa Vigor Lamezia è ufficiosamente ripartita la programmazione in ottica della prossima stagione che, in assenza di notizie sulla possibilità di ripescaggio in serie D, la vedrà per il secondo anno consecutivo ai nastri di partenza del massimo torneo regionale. Per come già anticipato, qualora non si fosse riusciti ad accedere in D attraverso la coda degli spareggi nazionali, dal presidente Salvatore Rettura al termine della vittoriosa finale play-off regionale contro il Cittanova, il club biancoverde punterà dichiaratamente a vincere il prossimo campionato di Eccellenza. Categoria, quest’ultima, che, obiettivamente, sta decisamente stretta ad una squadra espressione, portandone peraltro il nome, di una città di 70 mila abitanti e con lunghi trascorsi in D e C.

In attesa delle eventuali, o meno, conferme ufficiali, e' probabile la ripartenza dal trio Danilo Fanello – Antonio Morelli – Enzo Augello nelle vesti, rispettivamente, di allenatore, direttore sportivo e direttore generale. Si dovrebbe battere la strada della continuità anche a livello di parco calciatori. D’altronde la squadra, grazie anche ai correttivi apportati nel mercato dicembrino ed al recupero di qualche infortunato, ha disputato un più che positivo girone di ritorno, che, qualora non ci si fosse imbattuti in un super Sambiase, sarebbe probabilmente bastato a centrare la promozione diretta. Uno soltanto l’errore di fondo, tuttavia pagato a carissimo prezzo: non esser partiti con le idee chiarissime sul fronte portieri. Con il risultato che l’inatteso addio dell’over Mercuri, a fine dicembre, ha lasciato a disposizione di mister Fanello un solo portiere. Tant’è che a fargli da secondo sono stati gli ancora più giovani, e comunque inesperti a determinati livelli, Gualtieri (2004) e Diano (2006). Lo avevamo scritto già un paio di mesi fa che per avere concrete speranze di trionfare ai play-off nazionali non bisognava lasciare nulla al caso e che, obiettivamente, il reparto estremi difensori da gennaio in poi non fosse all’altezza degli altri per sicurezza, padronanza del ruolo ed esperienza. E, purtroppo, ciò ha fatto la differenza, tra andata e ritorno, contro il Bisceglie, unitamente alla sfortuna del grave infortunio rimediato da Scalon contro il Sambiase che lo ha tenuto fermo per circa due mesi e mezzo, facendogli soprattutto saltare la gara di andata con i pugliesi, allorquando è stato gettato nella mischia giusto nei minuti finali. Tornato titolare nella sfida di ritorno, si è visto quanto sarebbe stato prezioso averlo avuto in campo in gara uno. Con l’ex Chapecoense al centro della difesa, ci sentiamo di dire che il Bisceglie non avrebbe mai segnato quei tre gol al D’Ippolito, peraltro incassati da polli come testualmente detto, a fine gara, dallo stesso tecnico vigorino. Così come non è stato un caso che, al “Ventura”, proprio la sicurezza e l’esperienza garantita dal difensore brasiliano abbia fatto giocare decisamente meglio il compagno di reparto De Nisi. Altra assenza passata piuttosto inosservata, ma in realtà di non poco conto, sempre nei 180’ della semifinale nazionale, è stata quella di De Fazio, elemento che avrebbe potuto dare il cambio a Villella quando, con il passare dei minuti, è visibilmente calato in entrambe le gare. Una Vigor che, insomma, ancora una volta non ha avuto dalla sua quel pizzico di fortuna necessario nei momenti topici della stagione, finendo per pagare ben oltre i propri demeriti. Insegnamenti di cui, ad ogni modo, dirigenza ed area tecnica sembrano intenzionate a far tesoro per provare a “rischiare” il meno possibile nella prossima annata agonistica. Probabile venga riconfermata una fetta consistente della rosa, innestandovi, a livello di over, grosso modo un rinforzo per reparto. Nello specifico un portiere over, un difensore, un centrocampista ed un attaccante. Complice pure il fatto che dalla scorsa estate il numero degli under obbligatori nell’Eccellenza calabrese è sceso da tre a due, finalmente dovrebbe arrivare un esperto e forte estremo difensore, con trascorsi anche nella massima serie. Atleta che, peraltro, sarebbe potuto arrivare già lo scorso febbraio se non fossero subentrati ostacoli burocratici legati al suo status di straniero.

Lo ripetiamo da sempre che, se punti a vincere in D o in Eccellenza, diventa fondamentale non sbagliare la scelta del portiere. Nello specifico, il titolare dev’essere under soltanto se ti fornisce determinate garanzie, altrimenti bisogna andare sul sicuro con un over di comprovata affidabilità e personalità.

In difesa si ripartirà dal già citato Scalon, essendo peraltro legato al sodalizio lametino da un altro anno di contratto. In mezzo al campo si proverà a far di tutto per trattenere due elementi che hanno fatto la differenza da quando arrivati o recuperato dall’infortunio. Ci riferiamo a Pedro Rodriguez e Giovanni Lavrendi. L’argentino, ingaggiato a dicembre, ha fatto fare il salto di qualità al centrocampo, giganteggiando anche al cospetto di avversari di livello superiore all’Eccellenza calabrese come quelli del Bisceglie. Prestazioni importanti che, ovviamente, hanno suscitato l’interesse di tantissimi club di serie D. Di conseguenza non sarà affatto facile convincerlo a restare in biancoverde, la società tuttavia ci proverà fino all’ultimo. Discorso diverso per Lavrendi. Come ci aveva già dichiarato nell’intervista a tutto campo fattagli da queste colonne a marzo, l’ormai trentottenne ex Reggina e Messina è seriamente intenzionato ad appendere le fatidiche scarpette al chiodo. Anche in questo caso si proverà a fargli cambiare idea.

Ferdinando Gaetano

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