Scoop, gossip, dinamiche e posizionamenti dei partiti in vista delle riforme?

Scritto da  Pubblicato in Pino Gullà

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pino_gull.jpgNella prima parte dell’ultimo blog pubblicato avevamo scritto sui politici che era il caso di evitare le cadute di stile e di stare attenti a come si parla “davanti alle telecamere e a telecamere spente”. Ci eravamo dimenticati di aggiungere: a telecamere nascoste e a registrazioni indecenti. Naturalmente le cadute di stile valgono anche per gli sms. E’ capitato alla ministra De Girolamo che è rimasta intrappolata dai microfoni clandestini, per fatti successi quando ancora  era deputato del Pdl. Almeno così sembra. La caduta di stile e il linguaggio scurrile, tutt’e due registrati, sono diventati un caso politico creando turbolenze nell’esecutivo di Letta. Si è difesa in Aula. Reazioni e commenti. I 5 Stelle avevano già presentato una mozione di sfiducia individuale. Scelta civica ritiene che la ministra dovrebbe valutare l’opportunità delle dimissioni. Più o meno dello stesso parere  Cuperlo, Civati e De Maria  del Pd. Alfano è convinto che si tratta  di un  “complotto mediatico-politico”. E’ il terzo caso, dopo quelli dei ministri Saccomanni  e Cancellieri, entrambi di natura diversa rispetto alle registrazioni appena menzionate. Ci sarà il cosiddetto rimpasto? Sostiene Alfano: “Grande ipocrisia, tutti lo vogliono e nessuno lo dice”. E pensare che in alcuni governi  e maggioranze del passato ventennio  accadeva di peggio senza contraccolpi politici. Attraversiamo i confini e andiamo in Francia. Oltralpe telecamere voyeur (guardone) mettono a fuoco rendez-vouz (appuntamenti amorosi) clandestini con qualche  eventuale problema per la sicurezza del Presidente. Non ci sono state né  cadute di stile in conferenza stampa, né interferenze con la pubblica amministrazione. Solo depressioni per qualche “vittima” di triangolo amoroso. I politici francesi difendono la loro  privacy e cercano di tutelarsi dal gossip. 

Per come abbiamo visto e letto, pare che la grande stampa  e l’opinione pubblica transalpina non siano coinvolte più di tanto, anche se l’imbarazzo permane nei palazzi dell’Eliseo. Rientriamo nei nostri confini nazionali. Fatti del genere e altri, maggiormente eclatanti, di alcuni governanti  italiani, del passato ventennio, hanno prodotto servizi giornalistici, trasmissioni televisive, scoop dei paparazzi, dichiarazioni, processi in tv e quant’altro con telecamere e microfoni ben posizionati. Share alle stelle e spot pubblicitari in fila d’attesa. Insomma c’è stato di peggio mediaticamente, con effetti devastanti  per ciò che concerne politica e magistratura, incrinando la legittimità dell’operato della classe dirigente. A guadagnarci solo lo spettacolo di cattivo gusto e la pubblicità. Lasciamo il gossip per dare spazio alla riflessione sull’agenda  politica di casa nostra. A tal proposito, nella seconda sezione dell’altro blog, avevamo paventato la possibilità dei veti incrociati sulle riforme. Ma non immaginavamo tanta turbolenza. Il dire e il contraddire (la frase è di Stefano Folli, editorialista de Il Sole 24 ore) di Renzi e Letta. Uno afferma: “Letta non ha fiducia in me”. L’altro, al contrario: “Ho fiducia in Renzi”.  Una dichiarazione del segretario del Pd, “Il governo si logora da solo”,  è andata al di là di quelle dette dall’ex eterno Andreotti: “Il potere logora chi non ce l’ha”. Letta non si è presentato all’ ultima riunione della direzione del Pd. Renzi, a sua volta, ha espresso un giudizio negativo sulla scarsa attività di governo. Inoltre i bersaniani non volevano che  il segretario del Pd discutesse di legge elettorale con Berlusconi. Invece Renzi  l’ha incontrato  perché ritiene che la legge elettorale vada fatta con il più ampio consenso possibile. Dopo “il faccia a faccia” nella sede  romana del Pd, in conferenza stampa ha dichiarato: “Profonda sintonia con il Cavaliere, [il modello bipolare] è aperto al contributo di tutti”. E’ intenzionato a presentare il testo della bozza d’intesa alla prossima riunione della direzione del partito. Secondo le anticipazioni di alcuni quotidiani, si è raggiunto l’accordo “sul modello spagnolo modificato”. E ancora. Convergenza sulla trasformazione del Senato in Camera delle Autonomie. Come si posizioneranno gli alleati di governo, gli altri partiti e le formazioni minori?

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