Passate le feste, tempo di bilanci

Scritto da  Pubblicato in Maria Arcieri

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Terminate le feste si rientra nella quotidianità. Per alcuni è preferibile questa all'intervallarsi di pause e giorni lavorativi. Un enorme e doppio stress!! Tiriamo le somme di queste feste di Natale.

Le chiese sono state gremite, ma solo in parte. Sinceramente, erano a dir poco fredde. Quindi solo quelle riscaldate hanno visto i banchi pieni di fedeli. I negozi hanno vissuto la desertificazione… ma hanno spopolato con l'arrivo dei saldi. Le feste private sono state eleganti e raffinate, per intenderci quelle che un tempo venivano raccontate o meglio vantate dai pochi eletti con il termine, il salotto buono, soprattutto, e in questo caso, mi riferisco a quelle che si sono danzate nel capoluogo. E una vittoria in fatto di numeri si è registrata anche per le vie del corso e della zona del centro storico la sera del 31 dicembre.  "Come mai?" ci si chiede da qualche anno.

 Perchè non sarà mai troppo tardi quando si vorrà capire che non si deve pagare il biglietto quando c'è la crisi e quando l'utenza femminile da decenni esce senza i genitori e soprattutto non accompagnate da un cavaliere che le scorti. Non è difficile ragionarci sopra! Le piste di Camigliatello sono state invase dagli sportivi e la concentrazione di ristoranti in centro è diventata sempre più variegata e affollata in questi giorni festivi. Ma ora si passa alle elezioni. Come cantava il defunto Pino Daniele "Tutta nata storia"

Ora si passa a un trimestre che vedrà sfilare i candidati per la poltrona di primo cittadino. E in questa fase le persone magari sentiranno più lo spirito del voto, (in senso elettorale e non di fede) che un astensionismo da regionali. E si spera che per il prossimo sindaco possa aver ammirato il grattacielo stile Boeri e possa dare qualche dritta in più sul passaggio architettonico ed estetico che dovrà dare nella città della piana. Sarebbe troppo che quel bosco sul grattacielo arrivi anche nella città della piana, però potrebbe essere uno spunto per inneggiare una nuova fase politica e perchè no architettonica della città.

 Ma se non dovesse essere proprio un bosco verticale come quello di porta nuova almeno che sia una pennellata che rispecchi i criteri dell'ingegneria moderna, perchè come sosteneva, Fedor Dostoevskij "La bellezza salverà il mondo".

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