Sanità, il governo tace e la lite continua

Scritto da  Pubblicato in Filippo Veltri

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filippo_veltri.jpgNon è ben chiaro (anzi, forse lo è assai se si guarda alla provenienza politica d’origine) perché il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, non intervenga per porre fine a questo vero e proprio scandalo che si sta trascinando da mesi (tra poco sarà un anno) sul terreno della sanità in Calabria.

  I fatti sono noti e arcinoti, con la diatriba tra gli uffici del Commissario ad acta Scura (nominato appunto da quel Governo di cui fa parte la Lorenzin) e quelli della Giunta Regionale della Calabria (eletti invece dal popolo, particolare non trascurabile forse), dimissioni,proteste, etc etc. L’ultima guerra è sul decreto commissariale sulla rete ospedaliera, un problema – lo ha definito il deputato di 5 Stelle Dalila Nesci – ‘’senza precedenti, con tagli atroci, trappole nascoste e previsioni fantasiose, irrealizzabili coi fondi disponibili. Perfino Scopelliti fece meglio’’.

  Il provvedimento leva l'ossigeno a tutta una serie di reparti ospedalieri, da Vibo Valentia a Tropea, da Acri a San Giovanni in Fiore, da Lamezia Terme a Soveria Mannelli, da Crotone a Serra San Bruno, resta abbandonata alla sorte la popolazione calabrese dell'interno e delle coste; specie quella del Tirreno cosentino, che continua a essere ignorata. Ma sul merito ci fermiamo qui perché appunto è cosa nota.

  Il vero problema è che il Governo di Roma dovrebbe fare autocritica, rimangiarsi la nomina di Scura e di Urbani ed avviare una vera e positiva interlocuzione con il potere politico, al di là delle solite buone intenzioni sbandierate la scorsa settimana in Calabria dal democristianissimo vicesegretario nazionale del Pd, Guerini, il quale farebbe bene ad entrare nel merito delle questioni e dire una parola di chiarezza su quel che sta avvenendo senza distribuire patenti di equanimità a destra e a manca.

Questa situazione di palese contrasto (per usare un eufemismo) sta accentuando lo stato di crisi della sanità locale, il malessere di cittadini e d operatori e la riorganizzazione della rete ospedaliera risulterà un colpo mortale per un ammalato già in coma quasi profondo. Non si può assistere, dunque, inermi a questo scempio: l’errore di un anno fa di non concentrare nelle mani del potere politico democraticamente eletto la gestione della sanità si sta dimostrando letale e il Governo e la Lorenzin non riconoscendolo si rendono complici di quanto sta avvenendo nelle corsie degli ospedali calabresi e nei vari territori privati dei più elementari servizi.

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