La Calabria che ci lasciamo alle spalle

Scritto da  Pubblicato in Filippo Veltri

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Sono passati due anni e 1 mese dall’insediamento di Mario Oliverio e 1 mese dall'ultimo comitato di Sorveglianza sul Por Calabria che segue di quasi un anno quello precedente. Abbiamo chiuso il 2016 e ci accingiamo ad un nuovo anno che dovrà essere per forza di cose l’anno della raccolta. Dice Oliverio che siamo sul binario giusto. Tra qualche giorno il Governatore presenterà il suo report di rendiconto e di prospettive dopo i suoi primi 24 mesi di governo.

Vediamo come sul terreno più importante e decisivo, quello cioè dei fondi europei, croce e delizia delle varie giunte da Chiaravalloti in giù. Quattro progetti strategici, 6 bandi rivolti alle piccole e medie imprese, di cui uno sull'innovazione già concluso, 2 bandi in pre-informazione rivolti al mondo della scuola e altri in uscita per gli enti locali sull'illuminazione pubblica, i porti e la raccolta differenziata. Ad un anno dall'approvazione del Por Calabria 2014-2020 sono programmati impegni di spesa per più della metà del budget del Programma e circa un terzo delle risorse ancora da impegnare sarà allocato nei prossimi 3 mesi. Sono questi i numeri del POR nel 2016. E’ inutile girarci attorno: sulla spesa comunitaria e su quella nazionale (sono cifre assai ingenti) si gioca il futuro non solo di Oliverio ma della Calabria intera. Il percorso è tracciato, ora però bisogna correre.

Due le note di speranza portate al tavolo dell’ultimo comitato di sorveglianza sui fondi Ue tenutosi a Cosenza prima di Natale: NTT DATA Italia che porta il nome di Cosenza in giro per il mondo, valorizzando un ecosistema unico come quello che sull'innovazione si è creato all'Unical. E i ragazzi del Liceo Scientifico Zaleuco Locri, che con il loro People of tomorrow hanno dato dimostrazione di come la cittadinanza attiva, il monitoraggio civico sia possibile anche in Calabria. La politica, quella bella e nobile, ha un solo dovere: cedere il palco perché storie come quelle siano ascoltate da sempre più persone, sempre più calabresi.

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