Il nuovo miracolo di Caccavari

Scritto da  Pubblicato in Filippo Veltri

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filippo_veltri.jpgUn nuovo primato per Stefano Caccavari, l’imprenditore di 28 anni che a San Floro ha inventato l’orto di famiglia. Il 31 gennaio, infatti, è stato inaugurato il primo casolare in Calabria costruito in bioedilizia, all’interno del quale sono state messi in funzione due antichi mulini a pietra. L’opera è stata realizzata in soli 120 giorni e il 31 ha aperto ufficialmente le sue porte a tutti i soci della “Mulinum srl” (notaio, tra l’altro, e’ un apprezzato professionista lametino), la società nata nel maggio 2016 attraverso una mobilitazione sui social network e che nel giro di tre mesi, attraverso il crowfunding, ha raccolto la cifra record di 500mila euro. Record, perché nel mondo non si è mai vista una startup agroalimentare entrare sul mercato con un capitale così alto e investito da persone fra loro sconosciute, accomunate solo dal fatto di amare il cibo coltivato secondo tradizione.

"Siamo riusciti a realizzare questo miracolo in Calabria - racconta oggi Caccavari, la cui storia ha fatto il giro del mondo - la regione che secondo gli indicatori economici è l'ultima d'Europa e, invece, con un po' di buona volontà e un pizzico di sana follia stiamo scrivendo una pagina di partecipazione e impegno senza precedenti".

“Uno straordinario ritorno al passato che sa tanto di presente – commenta Pietro Molinaro, presidente di Coldiretti Calabria – davvero tutto ottimo e con punte di eccellenza per un'immersione confortante nei sapori sempreverdi della tradizione e che da lustro e promuove il territorio.  Due aspetti mi preme sottolineare: il ricorso, inedito alle nostre latitudini, al crowdfunding o finanziamento collettivo, una forma di microcredito dal basso lanciato sui social e che ha visto l’attivazione di un processo collaborativa di tante persone che hanno  messo a disposizione il proprio denaro per sostenere la realizzazione. Stefano dalla Calabria ha ottenuto davvero uno straordinario risultato e una enorme fiducia proprio per la validità e credibilità del progetto. L’altro aspetto è la riscoperta e valorizzazione proprio in questo caso di grani antichi prodotti nei nostri territori che sicuramente rafforzano la necessità, come già richiesto dal governo nazionale, dell'indicazione obbligatoria dell'origine per la filiera grano pasta in Italia". 

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