Lamezia, Slow Food presenta 28esima guida Osterie d'Italia: "In Calabria un gran percorso di rinnovamento"

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 Lamezia Terme – Presentata la 28esima edizione della guida “Osterie d’Italia, ilsussidiario del mangiarbere all’italiana” edita da Slow Food Editore. La serata, organizzata da Slow Food Calabria e Slow Food Condotta di Lamezia Terme, confezionata nella nuova cornice di ‘Casa Mastroianni’ a Sambiase, ha visto ampia presenza di pubblico, e ha rinnovato la giusta intuizione fra ospitalità ed enogastronomia. Sono 50 su 1.616 le osterie calabresi recensite nell’edizione 2018, di cui la maggior parte con un menù che non supera i 35 euro. Sentirsi a casa. Questa la sensazione che i locali recensiti in Osterie d’Italia suscitano nei propri frequentatori. Osterie d'Italia si conferma, quindi, la compagna di viaggio ideale per tutti quelli che sono alla ricerca di luoghi autentici, gestiti da osti appassionati e competenti, capaci di trasformare le migliori materie prime in piatti che guardano alla tradizione.

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A fornire risposte esaudienti, in merito ai numeri di osterie è Eugenio Signoroni, curatore nazionale di Osterie d’Italia, che a proposito della 28° edizione si dichiara particolarmente entusiasta. “Si contano ad oggi 1616 locali, 213 chiocciole in guida, quindi 213 locali in tutta Italia, cioè quelli che per noi rappresentano i modelli di osteria. Questa edizione è molto importante dal punto di vista dei locali inseriti, con un ricambio quasi del 20% complessivamente”. Quanto alla guida, è la ricerca dell’identità dell’osteria ad essere ancora al centro degli obiettivi, tuttavia molto difficile da trovare oggi, poiché difficile è la selezione. “Il lavoro è iniziato un paio di anni fa, con il racconto di osterie più autentiche – prosegue Signoroni – la cui caratteristica si evince dal fatto che tali osterie devono essere locali in cui c’è un’accoglienza calda, semplice, informale, un po’ come a casa, inoltre una cucina che guarda alle tradizioni, la presenza di un oste, qualcuno in grado di guidarci”.

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Altro aspetto da tenere in considerazione è il prezzo. Un prezzo giusto, corretto, in cui vengono valorizzate le materie prime più care ma senza approfittarne, con delle lavorazioni, che servono ad esaltare queste materie prime. “Il percorso che si sta portando avanti in Calabria è assolutamente calato rispetto a questo – continua – abbiamo fatto anche qui un grande lavoro di rinnovamento, tentativo che si sta rivelando efficace per andare a segnalare quei luoghi che davvero valorizzano la materia prima e le loro tradizioni senza cercare necessariamente locali che siano più alti ma non valorizzare gli elementi positivi anche nella semplicità. È una regione che ha ancora tantissimo da esprimere, perché ha una diversità e una qualità della cucina e dei prodotti elevatissima”.

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Ma quali sono i luoghi meno adatti? A questo interrogativo il curatore nazione risponde “I luoghi meno evocati sono le città, perché il pubblico chiede qualcos’altro e non sempre l’osteria risponde a questa esigenza, sebbene ci siano realtà gestite da giovani, penso a ‘Rosso di Sera’, proprio a Lamezia Terme, in cui questa idea di locale semplice che valorizza la materia prima, il territorio che porta l’eccellenza e il proprio pubblico, stiano fortemente crescendo anche nelle città”.

La serata, alla quale ha partecipato anche il sindaco della città Paolo Mascaro, è proseguita con una piccola degustazione del morzello preparata dal locale Alla Pentolaccia, con i vini delle Cantine Statti in abbinamentoe con la cena per i soci Slow Food presso il ristorante Rosso di Sera.

Valeria D'Agostino

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