Lamezia, attività di ricerca in musicoterapia al via dal 5 dicembre al Csm

musicoterapia-anziani.jpg

Lamezia Terme - Al via dal 5 dicembre all'interno del Csm di Lamezia, area territoriale del Reventino, un'importante attività di ricerca in musicoterapia. La ricerca denominata “Sentire - Riconoscere – Condividere: musicoterapia per la consapevolezza emotiva" è stata promossa dal Laboratorio Permanente di Musicoterapia che opera all’interno del Centro Diurno di Decollatura  da ottobre 2016,  grazie al direttore generale Asp G. Perri, alla dottoressa R. Manfredi direttore del CSM di Lamezia Terme ed alla collaborazione del dottore A. Lucchino responsabile dell’area territoriale del Reventino.

La ricerca che coinvolge attivamente i pazienti seguiti presso la sede di Decollatura si concluderà nel mese di marzo 2018. Le attività di ricerca, supervisionate dal dottore P. Scardamaglia, saranno dirette dalla dott.ssa Francesca M. Rubbettino - musicoterapeuta che già da diversi anni collabora con l’asp di Catanzaro -  coadiuvata dal tecnico della riabilitazione psichiatrica Giuseppina Pastore e dalla psicologa Ilaria Zaffina, specializzanda in psicoterapia cognitivo comportamentale. Fondamentale nella promozione del progetto di ricerca è stato il supporto dell’ associazione New Day Onlus e dell’ associazione MUSICAmi.

Il progetto, denominato "Sentire - Riconoscere – Condividere: musicoterapia per la consapevolezza emotiva” ha come scopo valutare nella pratica clinica l’efficacia di trattamenti musicoterapici in aggiunta al trattamento standard sulla condizione clinica globale del paziente, sul funzionamento complessivo e sulla qualità della vita, concentrandosi in maniera specifica sulla alessitimia e su un possibile percorso di  riabilitazione della intelligenza emotiva da compiersi attraverso la musicoterapia.

La musicoterapia è un approccio terapeutico/riabilitativo centrato su un processo interpersonale nel quale il suono e la musica vengono impiegati in tutti i loro aspetti (percettivi, motori, emotivi, mentali, sociali ed estetici) per rispondere al disagio e alla sofferenza collegati a patologie fisiche e/o psichiche, per facilitare l’ascolto, la comunicazione e per valorizzare le abilità e lo stile espressivo di ogni individuo agendo sulla globalità della sua condizione. Non ancora presente in maniera strutturata all’interno del SSN è tuttavia ampiamente utilizzata grazie alla stipula di convenzioni con Associazioni, Cooperative ed enti che la promuovono.

Quella del musicoterapista è una figura professionale emergente, già impiegata nel panorama nazionale attraverso l’utilizzazione dell’art. 15 octies della legge 502/92 ed a livello definitivo è prevista la sua collocazione nell’area delle professioni sociosanitarie della stessa legge, area attualmente in via di attivazione.

La musica produce effetti importanti sui nostri ritmi biologici, sul sistema neuro-vegetativo e sulla nostra psiche: può rilassarci, stimolarci, favorire l’auto-espressione a livello profondo facilitando lo sviluppo del pensiero e la condivisione degli affetti; è presente in tutte le fasi della nostra vita scandendone i tempi, le emozioni e i sentimenti. La musica, inoltre, ha una forte valenza sul piano sociale e comunicativo e rappresenta, soprattutto in adolescenza, un campo di intensa esperienza e sperimentazione identitaria.

In musicoterapia il termine “musica” è utilizzato nella sua accezione più ampia di “universo sonoro” poiché la scelta e la manipolazione del materiale sonoro avvengono in funzione dello sviluppo di una relazione orientata all’ascolto dei bisogni del paziente. In musicoterapia il “fare” musica deve essere il risultato di un sentire e pensare l’altro musicalmente. É proprio questa operazione che rende possibile l’apertura di un piano comunicativo all’interno del quale perseguire la comprensione dello “stile” espressivo del soggetto e agevolare, in quest’ultimo, il riconoscimento del proprio progetto espressivo e delle relative valenze.

Nel processo terapeutico la musica ha dunque il potere di attivare relazioni: tra le nostre parti interne, tra paziente e terapeuta, tra noi, gli altri e il mondo esterno, tra noi e la musica stessa. Tutti questi sono elementi dinamici utilizzati e finalizzati al perseguimento di obiettivi riabilitativo-terapeutici. I risultati della ricerca saranno presentati nel mese di marzo. La ricerca ha ottenuto il patrocinio del Consiglio Unitario Musicoterapisti Italiani CUM Sanità  e dell’ ISSM P.I. Tchaikovsky di Nocera Terinese. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA