“Volevo ancora giocare ma poi...”, presentato a Platania romanzo di Natale Saccà

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Platania - E' stato presentato presso il parco Letterario 'Felice Mastroianni' il romanzo del Dottor Natale Saccà 'Volevo ancora giocare ma poi...'. Terza fatica letteraria di Saccà, noto professionista in campo medico, è stato infatti, come introduce il presidente dell'Associazione Culturale Felice Mastroianni Antonio Butera ' direttore facente funzioni della Struttura Organizzativa Complessa di Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva dell’Azienda Ospedaliera “Pugliese Ciaccio” di Catanzaro' ma ha iniziato a prestare attenzione alla letteratura e alla scrittura raccogliendo ottimi consensi di pubblico e di critica. 

A conversare con l'autore e a fare un'analisi approfondita del romanzo il dottor Vincenzo Cimellaro che mette in luce alcuni punti salienti del lavoro di Saccà 'il luogo descritto, che è Catanzaro lido, è raccontato nei dettagli e in tutta la sua particolarità dai dialetti, ai proverbi, ai personaggi, così come il grande approfondimento della psiche umana, ogni singolo personaggio è un vero e proprio universo da esplorare. Una moltitudine di personaggi che ruotano intorno a quello principale il giornalaio Mario che è affetto da quella che viene definita come la 'sindrome di Mario' da non confondere con la sindrome di Peter Pan, la voglia di voler rimanere giovani, crescere fino ai vent'anni e non andare oltre'. 

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L'autore commenta così il suo romanzo 'Questo è il mio terzo lavoro, e come i primi due l'ambientazione è quella Catanzarese, è un romanzo che vuole raccontare la realtà delle persone che cominciano a invecchiare ma vorrebbero restare sempre giovani e non vogliono accettare di diventare vecchi" e prosegue "Questo tema, che credo sia comune nella vita di tantissime persone, ho sviluppato questo lavoro in cui c'è questo personaggio principale Mario, che appunto soffre di questa situazione dell'essere, intorno a lui ruotano tutta una serie di personaggi ognuno con le proprie caratteristiche e il fatto curioso è che c'è un gatto che sembra parlare e sembra quasi essere un 'grillo parlante', approva o disapprova le cose più o meno giuste o più o meno scorrette che commette il personaggio. Presente al tavolo dei lavori anche il fratello dell'autore il Professore Domenico Saccà, Prorettore dell'Università della Calabria, che ha ribadito quanto di personale ci sia nei racconti del fratello soprattutto nella descrizione minuziosa dei luoghi e delle persone così come degli aneddoti "lui era tra i due quello che ricordava qualsiasi cosa" e lo sprona poi per un suo prossimo lavoro "vorrei vedere nel tuo prossimo libro qualche omicidio o qualcosa di più forte" ma viene subito deluso da Natale Saccà "non ci saranno omicidi o niente di simile nei prossimi lavori, voglio raccontare quello che di bello c'è nella nostra terra". 

Tra una conversazione e una lettura l'intermezzo musicale a cura del violinista Davide Rotella e del chitarrista Tommaso Scozzafava. Il titolo del romanzo di Saccà racchiude tutto il senso del lavoro che ha portato allo sviluppo di questa sua terza fatica letteraria, "il personaggio Mario voleva ancora giocare ma poi...ha dovuto fare i conti con la vita". 

A.B.

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