Trame.7, Piercamillo Davigo: “In Italia il livello di corruzione è patologico” - VIDEO

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di Maria Arcieri.

Lamezia Terme - “In Italia il livello di corruzione è patologico” ha detto Piercamillo Davigo, magistrato, Presidente della II sezione penale presso la Corte Suprema di Cassazione. E’ stato presidente dell’A.N.M, (associazione nazionale magistrati) e ha presentato nella gremita piazza di San Domenico “L’Italia del malaffare,” il suo libro nella suggestiva cornice di Trame, nel settimo anno del festival dei libri sulle mafie. Sul palco il direttore artistico Gaetano Savatteri, che lo ha incalzato elegantemente con le sue domande sul mondo della politica, della corruzione e degli appalti.  Per Davigo, “I magistrati che fanno i politici sono cattivi politici. E non devono tornare”. E’ un libro che affronta tematiche processuali con uno stile narrativo fluente e semplice come il suo linguaggio nella presentazione del libro. E’ stato un percorso decoroso, elegante, sobrio, incentrato nella serietà e professionalità di una carriera in magistratura. A dir poco impeccabile e ineccepibile.

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“I politici ogni tanto pensano di essere dei padroni di casa. Ma non è così. I padroni di casa sono i cittadini. I politici sono gli amministratori del condominio e sono stati incaricati di amministrare e devono rendere conto alla proprietà, cioè ai cittadini. In questo contesto il mestiere dei magistrati e delle forze di polizia è di dover fare la guardia e il nostro mestiere è di abbaiare se ci sono i ladri. Ho una discreta opinione di me stesso come cane da guardia”.  Nel sesto appuntamento quotidiano della prima giornata del festival, si inizia con un magistrato di primissimo livello. “La corruzione, contrariamente a quello che scrive il legislatore quando scrive le norme, è un reato seriale e diffusivo, chi è seriale coinvolge altri soggetti, perché trova un ambiente favorevole”. Sulla domanda sulla faziosità della magistratura, ha risposto che “Se processiamo quelli di destra dicono che siamo di sinistra, se processiamo quelli di sinistra dicono che siamo di destra”.  In un processo, ha spiegato, intervengono un pubblico ministero, un giudice per le indagini preliminari, in Cassazione altri cinque, con il rinvio altri tre e poi altri cinque. E’ impossibile che si siano messi d’accordo tutti statisticamente”. Un complotto, chiede ironico il giornalista. “I complotti non riescono mai, sono troppo difficili” risponde.

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Sul tema della corruzione ha fatto l’esempio con gli Stati Uniti d’America dove gli hanno detto: “Voi in Italia fate indagini sulla corruzione? Sì, cerchiamo di farle. - ha risposto - Ma siete matti, è troppo difficile.  In America fanno il test d’integrità. Subito dopo le elezioni mandiamo degli agenti sotto copertura a offrire del denaro e quelli che lo prendono vengono arrestati”. La corruzione, chiede il direttore del festival, può essere sia in denaro che in utilità, tipo, con le assunzioni dei parenti, e diventa molto più complicato scovarla. Per Davigo “C’è uno strumento per accertare questo reato. E sono le intercettazioni. La Cassazione ha detto che si possono fare solo per la criminalità organizzata e solo se rientrano nell’attività criminale. Ma il crimine organizzato non sono soltanto le mafie” ha concluso Davigo in una presentazione che ha incasellato ogni termine ogni vocabolo nella sua casella. Incastonate le parole come delle pietre preziose in ogni frase. 

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