Lamezia: "Libera" incontra gli studenti del liceo Galilei aspettando la giornata in ricordo delle vittime di mafia

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Lamezia Terme - Una memoria fatta di impegno. Questo il leitmotiv dell'incontro con Libera, associazioni, nomi e numeri, al liceo scientifico Galileo Galilei in preparazione della 22esima edizione della "Giornata della memoria vittime di mafia" che si terrà il prossimo 21 marzo a Locri, dunque per la prima volta in Calabria. A prendere parte all'incontro, oltre a diverse classi di studenti, Nancy Cassalia di Libera che ha parlato al cuore degli adolescenti rispetto alla cultura della legalità, il professor Gianni Speranza e la professoressa Miriam Rocca, docenti dell'istituto, e la dirigente Caterina Calabrese. Tra tutte le scuole coinvolte per la giornata a Locri, il liceo scientifico di Lamezia é l'unico ad aver dato risposta positiva. "Una giornata all'insegna di tante cose - dice Gianni Speranza che si sta anche occupando dell'organizzazione dei pullman - nella quale saranno ricordate le vittime di mafia e si starà vicino alle loro famiglie. Inoltre - prosegue - il 19 marzo arriverà a Locri il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella per stare insieme agli organizzatori".

Una settimana di iniziative, estese su tutta Italia, in vista di una giornata che si prevede sin da ora molto partecipata. "Un incontro da cui si denota la forte valenza educativa - afferma la dirigente Caterina Calabrese - attraverso cui prendere coscienza del luogo in cui viviamo, per meglio capire la fragilità del nostro territorio e da lì inculcare il senso della giustizia". Coesione sociale e consapevolezza di vivere in un mondo giusto, in cui il lavoro e lo studio possono fare la differenza.  In questo gli adolescenti hanno il dovere di restare vigili. Ma cos'è Libera? A spiegarlo é la giovane attivista Nancy Cassalia,  impegnata ormai da tempo nel volontariato e che con passione porta avanti il messaggio dell'educazione alla bellezza nelle scuole di tutto il territorio.

Sono 1.600 le associazioni che attivamente partecipano a Libera. Un grande contenitore che si occupa di micro e macro aree e di beni confiscati. É la legge Rognoni La Torre, che nella storia del codice penale italiano dà una svolta netta anche i termini di identificazione di ciò che è l'associazione mafiosa, a parlare di confisca dei beni. "La confisca è una restituzione a tutti noi - dice Nancy Cassalia - dal 1982 al 1996 è successo che questi beni venivano confiscati ma restavano chiusi. Dal 1995 al 1996 Libera è riuscita a raccogliere un milione di firme per una proposta di legge attraverso cui avere utilizzo dei beni confiscati. Ad Isola Capo Rizzuto esiste una bella cooperativa che continua a dare lavoro".

Abolirebbe la parola antimafia Nancy, per parlare invece di cittadini responsabili. Passa poi a raccontare della bella esperienza dei 'campi estate' di Libera per meglio fare assaporare ai giovani l'impegno che si tramuta in azione civile. "Questa estate mi sono alzata alle 6.30 per andare a zappare, per toccare con mano la terra che ci era stata presa - dice per poi passare al ricordo delle vittime di mafia - l'elenco delle vittime é lungo ed è fatto da più di 900 nomi - qui mette in rilievo non solo i grandi nomi quali Falcone e Borsellino - La vita di Peppino Impastato vale forse più della vita di un netturbino? O di un bambino di cui l'unica colpa era quella di trovarsi a giocare a calcetto? Non esiste il posto sbagliato. Che colpa avevano Cristiano e Tramonte ammazzati mentre portavano avanti con dignità il loro lavoro?". Di questi 900 nomi solo il 15% hanno verità è giustizia. Pochi dei familiari possono vedere in faccia gli assassini dei loro cari. Ed è così che Libera riesce a portare avanti un dovere individuale che si trasforma in impegno collettivo.

V.D.

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