Lamezia, I Vacantusi e famiglia Federico consegnano targhe ai laboratori teatrali in ricordo del piccolo Antonio

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Lamezia Terme – All’Istituto comprensivo “Sant’Eufemia” sono state consegnate le targhe ai laboratori teatrali “Vacantilab” realizzati dall’associazione “I Vacantusi” e dalla famiglia Federico, in ricordo del piccolo Antonio, venuto a mancare tre anni fa per un'improvvisa malattia, particolarmente legato e appassionato all’arte del teatro. I due istituti a cui le targhe sono state consegnate sono, la Scuola Don Saverio Gatti di Nicastro e la Scuola Media di Sant’Eufemia, che hanno visto i ragazzi coinvolti nella realizzazione dei laboratori teatrali guidati dal regista Giovanni Carpansano. I progetti portati avanti nelle due scuole si inscrivono come la continuazione della “Piccola Compagnia” nata lo scorso anno in memoria, proprio, del piccolo Antonio Federico, il cui battesimo fu fatto nella Scuola Media Pitagora. 

Le due dirigenti che hanno ricevuto le targhe Anna Maria Rotella e Fiorella Careri, hanno confermato il pensiero che avevano avuto nell’accettare a braccia aperte questa iniziativa “attraverso i laboratori teatrali i ragazzi riescono ad apprendere molto più velocemente poiché la metodologia utilizzata è molto più vicina alle loro esigenze”. Il regista Giovanni Carpansano ha proposto al papà del piccolo Antonio, Giuseppe Federico, al sindaco Paolo Mascaro e all’assessore alla cultura Graziella Astorino di istituire un premio Teatrale intitolandolo proprio ad Antonio Federico “così che si possano creare le condizioni di una continuità e di un sano spazio per tutti i ragazzi”. Positiva la risposta di Giuseppe Federico che si è visto entusiasta per la proposta e aperto a tutte le novità, così come ha avuto anche il plauso dell’assessore e del sindaco. Il Sindaco Paolo Mascaro rivolgendosi ai ragazzi si è complimentato per la partecipazione ai laboratori teatrali e li ha invitati a proseguire su questa strada e rivolgendosi a insegnanti e dirigenti li ha ritenuti meritevoli di essere riusciti ad uscire fuori da “quel rigido schema che viene demandato dall’alto”.

A.B.

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