Lamezia, "Da Caravaggio a Mattia Preti" incontro al liceo Galilei: “Guardare alla cultura per attuare cambiamento”

_MG_8142.jpg

Lamezia Terme – Un’occasione di conoscenza, sotto il profilo artistico – letterario, che all’interno della sala E. Leone del “Liceo Scientifico G. Galilei” di Lamezia Terme ha visto ampio interesse da parte delle quarte classi, dei docenti Lina Proto ed Ettore Barberino e della neo dirigente Teresa Goffredo per l’incontro “Da Caravaggio a Mattia Preti” accuratamente elaborato dal dott. Domenico Piraina, direttore del Palazzo Reale di Milano. Piraina, originario di Platania, che aveva già avuto modo la scorsa estate di coordinare lo stesso convegno nell’ambito del cartellone culturale estivo del paese, dietro la promozione dell’Associazione Culturale Felice Mastroianni, vanta la realizzazione di più di 1000 mostre spaziando dall’archeologia all’arte antica, dall’arte moderna alla fotografia, dall’arte contemporanea al design.

“Un’opportunità altamente formativa – ha affermato la dirigente Goffredo – quella che oggi ci concede il dott. Piraina, nostro conterraneo uscito dalla nostra Regione e tornato con un ricco bagaglio culturale da divulgare a tutti noi”. Personalità di spicco della società milanese, ha organizzato mostre su Leonardo da Vinci, Giotto, Caravaggio, Picasso, Modigliani, Cezanne, Klimt, Van Gogh, Chagall, Kandinskj, Hopper, Salgado, Robert Capa, Enry Cartier-Bresson, Rubens, Keith Haring, Manet, Andy Wharol, Monet, Magritte, Van Dyck, Hokusai, Canova, Dalì, Goya, Rodin, Pollock. “Il dott. Piraina è stato anche in Giappone, in Brasile, in Israele – ha inoltre aggiunto la docente Proto, da parte della quale è stata messa in evidenza la sensibilità ad approfondire lo studio della materia all’interno del liceo – tuttavia è rimasto sempre legato al progetto Calabria, che intende portare avanti. La Calabria deve essere conosciuta non solo per i Bronzi di Riace”. Di Mattia Preti, artista uscito dalla propria Patria ma che ha continuato nel tempo a lavorare per la Calabria, si hanno le opere da egli stesso consegnate. “Una mostra che ci fa capire lo spessore culturale di Mattia Preti – ha commentato il docente Barberino prima di dare la parola al relatore dell’incontro – ma ci fa vedere anche il livello accademico ed il contesto storico in cui è vissuto”.

liceo.jpg

A porgere il suo saluto, da parte dell’Associazione Culturale Felice Mastroianni da lui presieduta, il dott. Antonio Butera, il quale ha lanciato un chiaro invito agli studenti a badare di più al concetto di bellezza per l’arte. “Le altre materie studiate – ha affermato – aiutano a lavorare, l’arte aiuta a vivere”. Prima ancora di entrare nel vivo degli argomenti trattati il dott. Piraina ha tenuto a fare una premessa, laddove la cultura si esige in ogni dove quale strumento per attuare il cambiamento. “Voi siete molto importanti – ha esordito – per la vostra città, per la Regione, per l’Italia intera, quando vedete che un monumento non è rispettato: arrabbiatevi! Avete una storia lontana che passa anche dalla vostra città, dovete pensare che quella cosa vi appartiene, è della collettività. È da lì che passa la civiltà – ha proseguito – la cultura serve a questo, a incivilire, affinché l’essere umano si allontani dallo stato di brutalità”. Quanto alla prima ed essenziale distinzione fra Caravaggio e Mattia Preti, secondo il direttore di Palazzo Reale questa potrebbe risiedere nel fatto che il primo ha posto l’attenzione sulla realtà, sull’attimo perfetto, mentre il secondo gioca di più sull’azione, sull’ideale, e su ciò che dovrebbe essere. Dunque, Caravaggio più vicino all’umanità, alla verità, il secondo più intenzionato all’artificio. “I visitatori – ha detto Piraina – sono più attratti dalla figura di Caravaggio, molto più vicina alla nostra sensibilità, che da quella di un Leonardo da Vinci. Dunque, stando alle esigenze dell’uomo contemporaneo, cioè di tradurre l’attualità del presente, Caravaggio è sempre stato disposto a raccontare la verità. Si veda l’opera de ‘La Maddalena pendente’ 1597, Galleria Doria Pamphilij, Roma, laddove Caravaggio venne aspramente criticato perché rappresentò la Maddalena come una prostituta. In realtà, non ha fatto altro che descrivere la realtà, la Maddalena prima di convertirsi era una prostituta. “Caravaggio non ha mai fatto un paesaggio – ha aggiunto Piaraina – a lui non interessava la natura ma solo l’umanità. A Caravaggio non bastava l’esistenza delle cose – ha concluso – le raccontava. Raccontate anche voi”.

Valeria D'Agostino

_MG_8142.jpg

© RIPRODUZIONE RISERVATA