Scoperta rete di pedofili, coinvolto in inchiesta Trento anche giudice Corte d’Appello di Reggio

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Bolzano - Scoperta dalla polizia postale di Bolzano una rete di pedofili. Nell'inchiesta della Procura di Trento per la presunta rete di pedofili dediti allo scambio di immagini online è coinvolto anche il magistrato dalla Corte d'Appello di Reggio Calabria, Gaetano Maria Amato, 58 anni. La notizia del suo arresto era stata diffusa il 2 ottobre scorso.

La Polizia di Stato di Trento ha arrestato 10 persone, eseguito 47 perquisizioni e sequestrato ingente materiale informatico prodotto mediante lo sfruttamento sessuale di minori. Le indagini hanno preso il via dall'arresto di un 38enne altoatesino, avvenuto il 1 febbraio 2016, trovato in possesso di ingente materiale digitale (foto/video) contenente esibizioni pornografiche di minorenni, materiale che l'arrestato diceva di aver scaricato da internet, e quindi ceduto da soggetti dei quali non era in grado di indicare elenchi utili all'identificazione.

Giudice ammette parzialmente contestazioni

Avrebbe ammesso parzialmente i fatti contestati, davanti al gip nel corso dell'interrogatorio di garanzia, il magistrato della Corte d'appello di Reggio Calabria Gaetano Maria Amato, 58 anni, accusato di pedopornografia. Indagato dalla procura di Messina, che ne ha chiesto e ottenuto l'arresto nelle scorse settimane, è ancora detenuto. I pm - le indagini sono coordinate dal procuratore Maurizio de Lucia - gli contestano la diffusione di materiale pedoponografico. Il reato sarebbe stato commesso a Messina, da qui la competenza della Procura della città dello Stretto. Il nome del giudice, però, è emerso nell'ambito di controlli della polizia postale di Trento che ha segnalato il caso alla magistratura messinese.

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