Operazione Crisalide: “Tra 5-6 mesi si torna a votare perché glielo sciolgono per mafia”

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Lamezia Terme – Il giorno dopo l’arrivo della Commissione d’accesso al Comune di Lamezia, nei faldoni dell’operazione “Crisalide”, si possono leggere tutti i risultati delle indagini portate avanti per mesi dalle forze dell’ordine. Al centro anche le elezioni amministrative del 2015: secondo il pubblico ministero Elio Romano che ha messo nero su bianco quanto emerso nel corso delle indagini, la cosca Cerra-Torcasio-Gualtieri avrebbe fornito “[…] un concreto, specifico, consapevole e volontario contributo, di natura materiale e/o morale, avente una effettiva rilevanza causale nella conservazione o nel rafforzamento delle capacità operative dell'associazione, contributo rilevante e agevolativo per la concreta realizzazione dci fatto criminoso collettivo, comunque diretto alla continuazione, anche parziale, del programma criminoso della medesima consorteria criminale, poiché in cambio di favori e somme di denaro (elargite dai candidati Ruberto Pasqualino e Paladino Giuseppe), "inquinando" la campagna elettorale delle predette elezioni, richiedevano ed ottenevano dai consociati non solo il sostegno elettorale, mediante relativa propaganda, ma anche il procacciamento di voti in loro favore, consentendo, con la loro condotta, alla compagine mafiosa investigata, di infiltrarsi all’interno del civico consesso di Lamezia Terme”.

Tra i promotori della campagna elettorale a favore dei due candidati, ci sarebbe Antonio Miceli, considerato il “reggente” della cosca Cerra-Torcasio-Gualtieri, avendo sposato la nipote di Teresa Cerra, Teresa Torcasio, nonché figlia di Giovanni Torcasio (classe 60). Proprio in una intercettazione ambientale captata all’interno dell’auto di Miceli, lui, insieme alla moglie e alla cognata, commenta un articolo che faceva riferimento proprio alla campagna elettorale delle scorse amministrative: “[…] sono tutti candidati appoggiati dalla mafia e che questo sindaco durerà poco in quanto il comune sarà sciolto per mafia”. “[…] A tal proposito Miceli Antonio comunicava alle sue interlocutrici che nella lista civica del candidato a Sindaco Pasqualino Ruberto erano inseriti alcuni candidati appoggiati dalla criminalità organizzata”.

Antonio Miceli: ...Ma già gli vogliono fare... ancora deve andare...


Torcasio Teresa: Dove deve andare?


Antonio Miceli: ...E Pasqualino (ndr: Ruberto Pasqualino) ancora deve andare... ora è uscito sul…che... "sono tutti candidati appoggiati dalla mafia... che sarà un sindaco che durerà poco, che sarà sicuramente sciolto per mafia"... questi già pa... partono da adesso con questa musica... tra 5-6 mesi si torna a votare... perché glielo sciolgono per mafia, capito?...

Teresa Torcasio: Perché, qual è questo... (incomprensibile)... appoggiato.


Antonio Miceli: Amò c'è D.G., quello... il cugino di Cristian […]. ed è capace pure che hanno fatto 2-3 fotografie in giro...


A.T.: E questo è candidato D.G.?


Antonio Miceli: Sì.


A.T.: Che nemmeno sa parlare!


Antonio Miceli: Poi...


Teresa Torcasio: No D.G. l'amico tuo!


A.T.: Io non ne ho amici...


Teresa Torcasio: Quello della scuola, scema.


A.T.: Quello.


Teresa Torcasio: Eh... no quello, scema... D.G. di San Teodoro.


A.T.: Ah!


Antonio Miceli: Capì... poi dice che "c'è una campagna elettorale con i manifesti troppo selvaggia... perché sono tutti appoggiati dalla mafia e quindi possono fare quello che vogliono e impediscono agli altri di attaccare i propri manifesti, non c'è la libertà di"... (ndr Miceli suona il clacson) ... ‘guarda quelli che si baciano’... (ndr frase detta dopo aver notato qualcuno baciarsi) ... ancora devono andare e questi già cominciano con le chiacchiere... (incomprensibile)... la concorrenza, hai capì?...


A.T.: E si... non andare dietro a quello che dicono loro!


Antonio Miceli: Questi sono... no, questi... loro sono alla destra, questa è la sinistra che parla... ora, capì... c'è il rischio che se questi qua vanno è capace che dopo 5-6 mesi li mandano a casa per mafia... tutti indagati, avvisi di garanzia a tutti e li mandano... che si torna a votare... si mettono un'altra volta i cartelloni...”. 

 

Claudia Strangis

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