Catanzaro - Oltre 500 tra agenti della Polizia di Stato appartenenti alle Squadre Mobile delle Questure di Catanzaro e Crotone, Carabinieri del ROS e del Reparto Operativo – Nucleo Investigativo di Catanzaro e Finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria e della Compagnia di Crotone con il concorso dei rispetti Uffici e Comandi centrali, hanno tratto in arresto 68 persone, destinatarie di un provvedimento di fermo di indiziato di delitto, emesso dalla Procura di Catanzaro a carico di altrettante persone accusate di associazione di tipo mafioso, estorsione, porto e detenzione illegale di armi, intestazione fittizia di beni, malversazione ai danni dello Stato, truffa aggravata, frode in pubbliche forniture e altri reati di natura fiscale, tutti aggravati dalla modalità mafiose.
I provvedimenti, disposti dalla Direzione Distrettuale Antimafia guidata dal Procuratore Capo Nicola Gratteri, a seguito di indagini coordinate dal Proc. Agg. Vincenzo Luberto, hanno smantellato la storica e potentissima cosca di ‘ndrangheta facente capo alla famiglia Arena – al centro di articolati traffici delittuosi nelle provincie di Catanzaro e Crotone. Dalle investigazioni, oltre alle tradizionali dinamiche criminali legate alle estorsioni, capillarmente esercitate sul territorio catanzarese e su quello crotonese, è emerso che la cosca controllava, a fini di lucro, la gestione del centro di accoglienza per migranti di Isola Capo Rizzuto e coltivava ingenti interessi nelle attività legate al gioco ed alle scommesse. I dettagli della operazione sono stati resi noti nel corso di una conferenza stampa presso la Procura della Repubblica di Catanzaro, con la partecipazione del Procuratore Gratteri, del Procuratore Aggiunto Luberto e degli investigatori.
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I NOMI:
Salvatore Abbruzzo, Alias “Tubetto”, 40 anni, di Borgia
Antonio Francesco Arena, 26 anni, di Isola Capo Rizzuto
Francesco Arena, 38 anni, di Isola Capo Rizzuto
Francesco Antonio Arena, 37 anni, di Isola Capo Rizzuto
Francesco Arena, 57 anni, di Isola Capo Rizzuto
Giuseppe Arena, 31 anni, di Isola Capo Rizzuto
Pasquale Arena, 25 anni, di Isola Capo Rizzuto
Salvatore Arena “Scrucco”, 58 anni, di Isola Capo Rizzuto
Salvatore Arena, Alias “Ricchia”, 48 anni, di Isola Capo Rizzuto
Luciano Babbino, 38 anni, di Vallefiorita
Francesco Bruno, 47 anni,di Vallefiorita
Leonardo Catarisano, (Detto Nando), 63 anni, di Borgia
Salvatore Colacchio, Cl. 46 anni, di Isola Capo Rizzuto
Giuseppe Cosco, 37 anni, di Borgia
Salvatore Danieli (Detto Turi), 33 anni, di Vallefiorita
Raffaele Di Gennaro, Alias “Lello”, 47 anni di Crotone
Salvatore Foschini, 55 anni, di Crotone
Luigi Gareri “Giobbo”, 59 anni di Isola Capo Rizzuto
Tommaso Gentile, 37 anni, di Isola Capo Rizzuto
Nicola Gioffrè, 42 anni, di Catanzaro
Vincenzo Godano, 30 anni, di Isola Capo Rizzuto
Maurizio Greco, 30 anni, di Isola Capo Rizzuto
Francesco Gualtieri, 30 anni, di Borgia
Andrea Guarnieri, 23 anni, di Borgia
Leye Kane, Detto “Marco” 36 anni, di Catanzaro
Paolo Lentini, Alias “Pistola” 53 anni, di Isola Capo Rizzuto
Rosario Lentini, Alias “Liborio” 57 anni, di Isola Capo Rizzuto
Vincenzo Lentini, 27 anni, di Isola Capo Rizzuto
Costantino Lionetti, 44 anni, di Catanzaro
Francesco Mammone, 38 anni, di Squillace
Antonio Manfredi Alias “Mussutu” O Porziano, 39 anni, di Isola Capo Rizzuto
Francesco Martiradonna 44 anni, di Bari
Luigi Miniaci, 42 anni, di Catanzaro
Pasquale Morelli, 70 anni, “Cavuzi Larghi”, di Isola Capo Rizzuto
Pasquale Morelli, 25 anni, di Isola Capo Rizzuto
Fortunato Pirrò, Alias “Barzetta”, 48 anni, di Isola Capo Rizzuto
Antonio Pompeo, 49 anni, di Isola Capo Rizzuto
Giuseppe Pullano Alias “Tifune” O “Molla” 55 anni, di Isola Capo Rizzuto
Francesco Romano, 35 anni, di Crotone
Salvatore Romano, 67 anni, di Crotone
P. R., 50 anni, di Cropani
Antonio Saporito, 39 anni, di Petilia Policastro
Francesco Taverna, 43 anni, di Castelnovo Né Monti (Re)
Roberto Valeo, Alias Killer, 45 anni, di Borgia
Antonio Poerio, 46 anni, di Isola Capo Rizzuto
Domenico Poerio, 43 anni, di Isola Capo Rizzuto
Fernando Poerio, 51 anni, di Isola Capo Rizzuto
Pasquale Poerio, 43 anni, di Isola Capo Rizzuto
Leonardo Sacco, 38 anni, di Isola Capo Rizzuto
Edoardo Scordio, 70 anni, di Isola Capo Rizzuto
Maria Lanata’, 45 anni, di Isola Capo Rizzuto
Francesco Cantore, 42 anni, di Cirò Marina
Aurora Cozza, 45 anni, di Isola Capo Rizzuto
Salvatore De Furia, 43 anni, di Catanzaro
Luigi Manfredi, Alias “Gino Porziano”, 43 anni, di Isola Capo Rizzuto
Mario Manfredi 26 anni, di Isola Capo Rizzuto
Domenico Mercurio, 57 anni, di Lavagno (Vr)
Angelo Muraca, 58 anni, di Isola Capo Rizzuto
Stefania Muraca, 68 anni, di Isola Capo Rizzuto
Beniamino Muto, 45 anni, di Isola Capo Rizzuto
Benito Muto, 41 anni, di Isola Capo Rizzuto
Domenico Nicoscia 39 anni, di Isola Capo Rizzuto
Pasquale Nicoscia, 26 anni, di Isola Capo Rizzuto
Mario Ranieri, 37 anni, di Isola Capo Rizzuto
Ercolino Raso, 45 anni, di Isola Capo Rizzuto
Santo Tipaldi, 39 anni, di Isola Capo Rizzuto
Antonio Poerio, 36 anni, di Isola Capo Rizzuto
Estorsioni a tappeto da parte della cosca arena anche sul capoluogo
Nel corso delle indagini è emerso che la cosca Arena, da decenni al centro delle vicende criminali nel crotonese, aveva imposto la propria assillante presenza anche sull’area ionica della provincia di Catanzaro dove, direttamente attraverso i propri affiliati, a mezzo di propri fiduciari nominati responsabili della conduzione delle attività delittuose o attraverso la messa “sotto tutela” di cosche alleate, aveva monopolizzato il business delle estorsioni ai danni di esercizi commerciali ed imprese anche impegnate nella realizzazione di opere pubbliche. Tra il 2015 ed il 2016 infatti, in particolare a Catanzaro, una cellula della cosca, dipendente dalla cosca madre di Isola Capo Rizzuto ma radicata nel capoluogo, aveva perpetrato una serie impressionante di danneggiamenti a fini estorsivi per fissare con decisione la propria influenza sull’area mentre cosche satelliti della famiglia Arena avevano fatto altrettanto nell’area, di rilevante interesse imprenditoriale e turistico, immediatamente a sud di Catanzaro ricadente nei comuni di Borgia e Vallefiorita.
Interessi delle cosche anche nel "Gaming"
L’inchiesta ha permesso di provare che la potente famiglia di ‘ndrangheta ha acquisito e mantenuto, avvalendosi del potere di intimidazione, una “posizione dominante”, nel settore della raccolta delle scommesse on line e del noleggio degli apparecchi da intrattenimento, nella città di Crotone e nel suo hinterland, conseguendo enormi profitti attraverso l’alterazione degli equilibri concorrenziali che ha determinato la concentrazione della raccolta del gioco nelle mani del crimine organizzato, precludendo l’accesso ad altri operatori commerciali. L’indagine delle Fiamme Gialle ha accertato che la società bookmaker Centurion bet ltd, attiva nel settore delle scommesse, operativa in Italia con oltre 500 agenzie e ramificata in tutto il mondo, ha messo a disposizione, per il tramite del barese Francesco Martiradonna, i propri circuiti di gioco on line, alla società Kroton Games, operante nella provincia di Crotone ed espressione commerciale della cosca Arena, determinando volumi di fatturato, sottratti al fisco, per decine di milioni di euro.
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