Lamezia, processo Sara Michienzi: a luglio la perizia medica del pool di esperti

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Lamezia Terme – C’è grande attesa per la “super” perizia che sarà redatta da un pool di esperti per fare piena luce sui motivi che hanno portato alla morte di Sara Michienzi, la bambina di nove anni di Filadelfia deceduta nel febbraio del 2011 dopo un intervento di adeno-tonsillectomia all’ospedale lametino.

Oggi, in aula al Tribunale di Lamezia, dove si sta tenendo il processo, hanno giurato gli esperti, nominati dal giudice Rossella Prignani che li aveva nominati nella scorsa udienza.  Si tratta del professore Paolo Arbarello, ex direttore del Dipartimento di Medicina Legale della Sapienza, e di due suoi stretti collaboratori di fiducia, il professore Roberto Silipo, in qualità di otorinolaringoiatra e il professore Alfredo Fabiano, anatomopatologo. Il professore Arbarello, ex direttore del Dipartimento di Medicina Legale della Sapienza, è stato impegnato in diversi casi di cronaca di rilevanza nazionale, tra cui quello della morte di Stefano Cucchi in cui era consulente della pubblica accusa.

Il pool di periti, che comincerà a lavorare dai primi giorni di marzo, avrà novanta giorni di tempo per depositare la perizia mentre nell’udienza che si terrà nei primi giorni di luglio dovrà esporne i risultati in aula. Dopo le perizie contrastanti di accusa e difesa che si sono susseguite nelle varie udienze di questo processo, e che non hanno permesso di arrivare ad una valutazione che possa essere considerata come assoluta, e quindi a quella che può essere definita “la verità” sulla morte della bambina, questa ultima perizia dovrebbe fare piena luce, evidenziando i motivi del decesso. L’avvocato Rondinelli, che insieme all’avvocato Lacaria, rappresenta la famiglia della bambina costituitasi parte civile in questo processo, oggi ha ribadito la richiesta di celerità e ha espresso “il desiderio affinché questa perizia faccia piena luce sulla vicenda e confermi quanto avevano affermato i periti di parte civile”. Dall’altro lato i legali della difesa, gli avvocati Canzoniere e Puteri, Commodaro e Ganino per i due imputati, accusati di omicidio colposo, il primario del reparto di otorinolaringoiatria Raffaele Grasso e il medico del reparto Gianluca Bava, che ribadiscono la totale estraneità dei loro assistiti, attribuendo la causa della morte non alla negligenza dei medici, come invece sosterrebbe la pubblica accusa.

I fatti risalgono a quasi sei anni fa, al febbraio 2011, quando Sara Michienzi, dopo l’intervento ebbe dei problemi nel post operatorio, come sostengono da sempre i suoi familiari, che anche in aula deposero che avrebbe avuto difficoltà a deglutire, che avrebbe sofferto molto e che lamentasse un nodo alla gola ma che, secondo i familiari, nonostante le loro insistenze, i medici avrebbero sottovalutato la cosa. Successivamente la bambina cominciò a perdere sangue dalla bocca e successivamente si verificò il decesso.

L’accusa della Procura è che, nel corso dell’intervento, si sarebbe verificata una emorragia, causata da una lesione verificatasi nel corso dell’intervento, lesione che le sarebbe stata fatale. Un’accusa alla quale, invece, la difesa dei due medici si oppone. 

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