Lamezia, operazione “Eumenidi”: chiuse indagini per 22 persone, c'è anche ex sindaco Mascaro

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Lamezia Terme – Chiuse le indagini da parte della Procura di Lamezia Terme per quanto riguarda l’inchiesta chiamata “Eumenidi” che, nell’aprile dello scorso anno, aveva portato un vero e proprio terremoto giudiziario alla Sacal, la società che gestisce l'Aeroporto internazionale di Lamezia Terme. I pm Marta Agostini e GIulia Maria Scavello, infatti, hanno emesso l'avviso di conclusione indagini. 

Corruzione, peculato, falso, abuso d’ufficio e varie forme di concussione, questi i reati che avevano portato all'esecuzione di una complessa operazione da parte del gruppo della Guardia di Finanza di Lamezia e degli agenti della Polizia di Frontiera.

Oltre alle 21 persone che risultavano già indagate dalla Procura lametina, tra cui anche gli ex vertici della Sacal, come l’ex presidente Massimo Colosimo, l’ex direttore generale Pierluigi Mancuso e la dirigente dell’ufficio legale e affari generale, Ester Michienzi, o ancora la direttrice del centro per l’impiego di Lamezia Terme Angela Astorino, il presidente della Provincia Enzo Bruno, si è aggiunto anche il nome dell’ex sindaco di Lamezia Terme, Paolo Mascaro, che risulta indagato per abuso d’ufficio per quanto riguarda la nomina di Emanuele Ionà in qualità di rappresentante del Comune nel cda della Sacal che, secondo gli inquirenti, non avrebbe avuto i requisiti richiesti.

Per la Procura lametina, Mascaro è indagato in concorso con l’ex presidente Massimo Colosimo, Pierluigi Mancuso, Emanuele Ionà e l’imprenditore Floriano Noto, all’epoca dei fatti nel cda. Secondo quanto la Procura contesta loro: “[…] ognuno nelle rispettive qualità, in violazione della delibera n.104 del 27 luglio 2015 con cui il Consiglio comunale di Lamezia fissava, all’articolo 2, i criteri per la selezione e nomina del rappresentante del Comune di Lamezia presso enti, aziende e istituzioni, tra cui anche la Sacal ed – secondo l’accusa – omettendo di astenersi in presenza di un proprio interesse si accordavano affinché Mascaro Paolo, sindaco di Lamezia Terme, indicasse quale rappresentante del Comune in seno al cda di Sacal, Emanuele Ionà, suo amico personale di vecchia data, peraltro privo dei requisiti richiesti dall’art. 2 della richiamata delibera. Ciò – secondo quanto contestato dalla Procura – al precipuo scopo di pilotarne il voto in vista delle future decisioni in seno al cda della Sacal spa, tra cui quella relativa alla conferma del direttore generale Pierluigi Mancuso [...]”.

L'ex primo cittadino ha commentato la notizia sul suo profilo Facebook: “Quali fatti nuovi, al di là delle mie quotidiane battaglie a difesa della Verità e della Giustizia e del mio contrasto ad ogni atto illegittimo se pur assunto dai più alti organi dello Stato, si sono nel frattempo verificati? Ho fiducia sempre nella giustizia; debbo avere fiducia nella giustizia. Ho rispetto del senso etico dello Stato; debbo avere rispetto dl senso etico dello Stato". 

I nomi degli indagati:

  • Massimo Colosimo, 52 anni di Catanzaro;
  • Ester Michienzi, 46 anni di Catanzaro;
  • Pierluigi Mancuso, 61 anni di Catanzaro;
  • Sabrina Mileto, 47 anni di Pizzo;
  • Angela Astorino, 59 anni di San Pietro a Maida;
  • Luigi Silipo, 64 anni di Catanzaro;
  • Giuseppe Gatto, 57 anni di Catanzaro;
  • Floriano Noto, 59 anni di Catanzaro;
  • Giuseppe Vincenzo Mancuso, 44 anni di Lamezia Terme;
  • Vincenzo Bruno, 58 anni di Vallefiorita;
  • Giuseppe Mancini, 65 anni di Catanzaro;
  • Floriano Siniscalco, 47 anni di Girifalco;
  • Emanuele Ionà, 39 anni di Lamezia Terme;
  • Francesco Buffone, 50 anni di Lamezia Terme;
  • Bruno Vincenzo Scalzo, 49 anni di Conflenti;
  • Gianpaolo Bevilacqua, 49 anni di Lamezia Terme;
  • Marcello Mendicino, 54 anni di Falerna;
  • Roberto Mignucci, 62 anni di Roma;
  • Pasquale Clericò, 67 anni di Montepaone;
  • Ferdinando Saracco, 52 anni di Catanzaro;
  • Pasquale Torquato, 59 anni di San Mango D’Aquino;
  • Paolo Mascaro, 55 anni, di Lamezia Terme.

 

Gli inquirenti hanno confermato il quadro accusatorio nei confronti degli ex vertici della società di gestione, dei membri del cda e di alcuni dipendenti.

Adesso gli indagati avranno 20 giorni di tempo per chiedere alla Procura di essere sentiti o depositare memoria difensiva. Allo scadere del termine la Procura, guidata dal procuratore Salvatore Curcio, potrà chiedere il rinvio a giudizio o, al contrario, avanzare al Gip richiesta di archiviazione.

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