Lamezia, omicidio Berlingieri: "Abbiamo fermato i coniugi insospettabili che evocavano Bonnie e Clyde" - VIDEO

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Lamezia Terme - Lui l’esecutore materiale dell’omicidio, lei lo “specchietto”. Sono la coppia di coniugi Marco Gallo e Federica Guerrise, arrestati per l'omicidio di Francesco Berlingieri. "Un delitto preparato nei dettagli con una capacità criminale di questi due 'bravi coniugi' che evocano, per la loro attività criminale, Bonnie e Clyde" evidenzia il primo dirigente del commissariato di Lamezia, Chiacchiera. L'elemento di svolta nelle indagini, è stata la presenza nei dintorni di via Fiume, lì dove Francesco Berlingieri svolgeva la sua attività di fruttivendolo, di una Fiat 600 grigia sia il giorno precedente che nel giorno del delitto, che azzardava manovre anomale: “inversioni senza senso con una moto che la seguiva, a volte la precedeva: si muovevano in sintonia” sottolinea in conferenza stampa il sostituto procuratore Agostini. Quella stessa moto usata per l’omicidio di Gregorio Mezzatesta. “Una moto enduro nera ma che in realtà è di colore bianco - dichiara il procuratore Curcio - sono stati rinvenuti, infatti, materiali per il mascheramento della moto con carene nere che venivano montate sul serbatoio”.

Così, in conferenza stampa nel commissariato di Lamezia, sono stati illustrati i dettagli e i movimenti della coppia di giovani coniugi, Marco Gallo e Federica Guerrise. La donna, infatti, era alla guida della Fiat 600 e, notata la presenza davanti al negozio del fruttivendolo mentre era intento a scaricare e rifornire il negozio della frutta da poco acquistata a Catanzaro, ha telefonato al marito, in sella alla moto, avvertendolo e dando il via all’azione omicidiaria.

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Il Procuratore della Repubblica di Lamezia, Salvatore Curcio, elogia la tempistica di reazione degli organi inquirenti, della sinergia tra la Procura di Lamezia e Catanzaro e la Polizia di stato e la squadra mobile di Catanzaro. “Lo Stato c’è e pone in essere le dovute attività” sottolinea. Grazie a questa collaborazione si è arrivati a scoprire chi aveva sparato la sera del 19 gennaio, nove mesi fa, a Berlingieri: “Una persona fredda, con la mano ferma che sapeva sicuramente usare la pistola ma che ha accidentalmente ferito il nipote della vittima che, non dico sia stato miracolato, ma quell’ogiva all’arto inferiore si è fermata all’arteria femorale”. Per quanto riguarda le assonanze con quanto accaduto a Catanzaro il 24 giugno, quando la vittima era Gregorio Mezzatesta, fratello dell’autore del duplice delitto in un bar di Decollatura nel 2013, le due vittime uccise dalla stessa mano “con una sicura freddezza, una mano ferma e la stessa singolarità evidente nella dinamica dell’azione omicidiaria” evidenzia Curcio.

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Procuratore Curcio: "Serve impianto di video sorveglianza all’altezza della città"

Il Procuratore Curcio descrive poi nei dettagli il certosino lavoro svolto per ricostruire quella fredda serata di gennaio, a partire dalla presenza sul luogo di una macchina, ripresa dalle telecamere della zona che ne hanno però restituito un’immagine poco nitida. A tal proposito Curcio rimarca la necessità per “un comune come Lamezia Terme con 71 mila abitanti e il reiterarsi di fatti anche di sangue sul territorio che non ha un impianto di video sorveglianza all’altezza della città”. Questo ha rallentato così le indagini che hanno dovuto concentrare le energie degli inquirenti anche ad andare a reperire i filmati di privati e attività commerciali oltre al lavoro tecnico. Ad esempio, evidenzia “per arrivare alla targa ‘illeggibile’ della Fiat 600 la polizia scientifica di Roma è partita da due caratteri per arrivare alle possibili lettere alfanumeriche con un’azione di ricostruzione che ha portato anche a contattare la casa madre produttrice, la Fiat, e verificare tutte le fiat vendute in Italia, e, dopo una serie di ricerche si è arrivati all’auto con quelle caratteristiche di un’edizione particolare della fiat 600 costruita in occasione del 50esimo anniversario della sua fabbricazione che circolava su Falerna e poi si è arrivati alla Guerrise”. Importante, ai fini delle indagini, non solo i mezzi in uso ai due indagati ma anche i loro telefonini.

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Il ruolo di spicco della moglie: “Non è una cosa molto frequente negli omicidi consumati in questa terra”

La donna ha avuto un ruolo specifico nell’azione omicidiaria, quello dello specchietto: “si è piazzata nei pressi dell’ortofrutta ha atteso che Berlingieri tornasse per scaricare merce poco prima acquistata e ha dato il via al marito che girava in moto nei dintorni, lo telefona, e dopo due minuti si verifica l’omicidio”. Curcio parla di un “concorso morale e materiale con ruolo ben specifico. E non è molto frequente negli omicidi consumati in questa terra trovare una donna impiegata in modo così pieno nell’azione omicidiaria. Abbiamo fermato due persone di estrema pericolosità sociale. Due persone di cultura, con professioni normalissime che ne fanno una condotta maggiormente riprovevole”. Stupisce la “schizofrenia della Guerrise, infermiera, che nel tempo libero partecipava a questo genere di attività”. A margine della conferenza stampa, si sottolinea, infatti, la devianza che può esistere anche in ceti sociali di una certa cultura.

Le indagini, intanto, proseguono ma un primo step è stato compiuto: “Abbiamo tolto due persone insospettabili dedite a questo genere di reati”, prosegue Curcio, “piazzare al capo tutti i colpi che esplode vuol dire che è avvezzo a questo tipo di azioni delittuose”.

Conferenza-Berlingieri_3.jpgIl primo dirigente del Commissariato di Lamezia Marco Chiacchiera

“Movente mosso da ragioni economiche”

La parola passa poi al capo della Squadra Mobile di Catanzaro, Nino De Santis che li descrive come “due insospettabili, persone che non conoscevamo dal punto di vista dei trascorsi criminali che non avevano contatti con la criminalità organizzata. Tutto ciò - evidenzia - porta a ragionare sul movente: mosso da ragioni economiche, questo riteniamo di poter ipotizzare allo stato”. Inoltre, aggiunge, la “personalità della vittima che ha avuto in passato problemi legati ai reati contro il patrimonio porta alle ipotesi sulle quali stiamo lavorando che vanno alla commissione di questi delitti. Ragione per la quale poi, persone che ancora non siamo ancora in grado di indicare, potrebbero aver commissionato a questa coppia il delitto”.  

Il primo dirigente del Commissariato di Lamezia, Marco Chiacchiera, infine, chiosa quello che ha detto il Procuratore Curcio e il capo della mobile De Santis: “Anche se sono qui da due mesi mi ha colpito la capacità di stare sul territorio e saper leggere i dati e intersecarli con quelli tecnici. Ricostruire e dare significato ai movimenti. Anche la sera precedente - aggiunge - vi è una serie di movimenti che non sono casuali. Si tratta di un delitto preparato nei dettagli con una capacità criminale di questi due 'bravi coniugi' che evocano, per la loro attività criminale, Bonnie e Clyde".

“Siamo all’inizio - dice il sostituto procuratore Marta Agostini che afferma essere arrivati ad una svolta proprio grazie alla Fiat 600 e ai sui anomali movimenti in sintonia con una moto -  si sta lavorando per risalire al mandante, al movente”.

Ramona Villella

Conferenza-Berlingieri_4.jpgIl capo della squadra mobile Nino De Santis e il vice Angelo Paduano

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