Lamezia, 50mila euro a cosca Giampà per voti ad elezioni regionali 2005: Pm chiede condanna anche per Saverio Cappello

palazzo-di-giustizia-Catanzaro-tribunale_2015.jpg

Catanzaro – Verso la conclusione il processo con rito abbreviato per un presunto voto di scambio nelle elezioni per il consiglio regionale del 2005 che riguarda anche alcuni membri della cosca Giampà di Lamezia. Il Pm nell’udienza odierna ha concluso la requisitoria anche per Saverio Cappello chiedendo un anno di reclusione riconoscendogli l’attenuante della collaborazione. Nella seduta di oggi l’avvocato Francesco Gambardella ha discusso in difesa dell'imputato Aldo Notarianni evidenziando che, avendo come riferimento la data di consumazione del reato (2015), quella fattispecie di corruzione elettorale non può essere contestata al soggetto che, gravitante in alcune orbite, promette l’impegno per il recupero di voti e quindi per tale motivo ha chiesto l’assoluzione per il suo assistito. L’avvocato Giusy Caliò, inoltre, ha sostenuto la mancanza di convergenza tra le varie acquisizioni.

La parti civili e il Comune di Lamezia Terme hanno chiesto la condanna di tutti gli imputati e il risarcimento del danno. Il processo è stato rinviato al 31 gennaio quando si dovrebbero concludere le discussioni degli avvocati e poi, la sentenza.

Nella scorsa udienza, invece, il pm aveva chiesto la condanna di tutti e sei gli imputati, con pene da un massimo di quattro anni di carcere a un minimo di un anno e quattro mesi: quattro anni di reclusione per Romolo Villirillo e Aldo Notarianni, 2 anni e 8 mesi la richiesta per Angela De Feo, mentre per i tre collaboratori Rosario Cappello; Pasquale Giampà, e Angelo Torcasio è stata chiesta la condanna ad un anno e 4 mesi di reclusione. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA