Casa degli orrori a Gizzeria, 52enne davanti al Tribunale del Riesame

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Catanzaro – Si è tenuta questa mattina l’udienza al Tribunale del Riesame di Catanzaro per Francesco Rosario Aloisio Giordano, il 52enne arrestato perché avrebbe costretto la compagna a subire violenze e abusi per dieci anni. Una scoperta fatta dai carabinieri di Gizzeria che, in seguito ad un controllo, hanno scavato nella vita dell’uomo, scoprendo le condizioni di vita della giovane donna e dei due figli che da lui aveva avuto.

I legali del 52enne, gli avvocati Salvatore e Simona Sisca, hanno chiesto che venisse revocata la custodia cautelare in carcere, misura che definiscono “eccessiva” perché mancherebbero “i gravi indizi di colpevolezza nei suoi confronti, poiché nel racconto della giovane donna – come hanno discusso in udienza - ci sarebbero diverse incongruenze e contraddizioni”. I legali sostengono poi che mancherebbero anche le esigenze cautelari, perché non ci sarebbe, secondo la difesa, il pericolo di inquinamento delle prove e non ci sarebbe pericolo di fuga.

Il Tribunale del Riesame dovrà ora decidere, entro cinque giorni, sull’istanza presentata dagli avvocati mentre è stato fissato al 12 dicembre l’incidente probatorio richiesto dalla Procura lametina. Il pubblico ministero Luigi Maffia, titolare delle indagini, ha chiesto poi anche una perizia medico legale sulla donna e i suoi due figli.

Una storia, quella venuta alla luce a Gizzeria, che ha sconvolto una comunità intera, salendo anche alla ribalta delle cronache nazionali e d’oltralpe. Secondo quanto raccontato dalla donna agli inquirenti, poco dopo il suo arrivo in Italia e dopo una breve permanenza a Palermo, è finita nelle braccia di quest’uomo che, da badante della moglie l’avrebbe fatta diventare una vera e propria prigioniera in un incubo lungo dieci anni. Nell’ultimo anno avrebbe vissuto in una baracca fatiscente nelle campagne di Gizzeria dove poi è stata trovata dai carabinieri. Dopo le prime reticenze è stata lei stessa a raccontare di essere stata vittima di violenze sessuali, percosse, costretta a vivere in condizioni igieniche penose, insieme ai suoi due figli di nove e tre anni, senza alcuna possibilità di interfacciarsi con il mondo esterno.

Giordano, fermato il 22 novembre scorso dai carabinieri della Compagnia di Lamezia Terme, guidata dal comandante Pietro Tribuzio, è accusato dalla Procura di maltrattamenti in famiglia, riduzione in schiavitù e violenza sessuale pluriaggravata, mentre era stato già condannato nel 1995 per accuse simili e aveva scontato una pena di quattro anni e mezzo. 

C.S.

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