Attacco a Barcellona, intensificati controlli anche in Calabria

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Reggio Calabria - Intensificati, in Calabria, i controlli di polizia dopo i recenti attacchi terroristici a Barcellona e Camblirs, soprattutto in occasione di manifestazioni pubbliche che richiamano un alto numero di persone. Il prefetto di Reggio Calabria, Michele di Bari, alla luce anche della recente circolare del Capo della Polizia, ha convocato, ieri ed oggi, apposti Comitati provinciali per l'ordine e la sicurezza pubblica con la partecipazione dei Sindaci e del Sindaco metropolitano, per un monitoraggio delle iniziative e degli eventi programmati sul territorio, ma anche per sensibilizzare gli Amministratori della provincia sulla necessità di prestare ogni attenzione all'ordinato svolgimento della vita sociale.

E' stata in particolare segnalata la necessità di attenersi rigorosamente alle indicazioni fornite nella circolare del Capo della Polizia non solo in occasione di manifestazioni pubbliche ma in ogni luogo di aggregazione o di richiamo turistico. Alla luce di quanto stabilito dal Comitato, il questore di Reggio Calabria Raffaele Grassi, quale autorità provinciale di pubblica sicurezza, ha allertato tutti gli uomini della Polizia di Stato e delle altre forze dell'ordine, innalzando la soglia dell'attenzione e sensibilizzando gli operatori destinati ai vari servizi di vigilanza e controllo. I servizi avranno quale obiettivo principale la sorveglianza ed il monitoraggio di tutti quei luoghi in cui è previsto un notevole afflusso di persone, nonché interessati da eventi di carattere sportivo, musicale o d'intrattenimento. Saranno predisposti controlli nelle principali piazze della città, sul lungomare Italo Falcomatà, nonché nei luoghi maggiormente frequentati dai turisti e dalla movida notturna.

Sarà ulteriormente potenziata l'attività info-investigativa e di "intelligence" di competenza della Digos prestando la massima attenzione alla minaccia terroristica internazionale. L'attività di monitoraggio verrà incrementata anche sui siti internet e sui social network con personale del Compartimento della Polizia postale di Reggio Calabria. Attività alle quali si affiancano i controlli operati dalle volanti. Anche a Cosenza, il prefetto Gianfranco Tomao, ha riunito, ieri ed oggi, il Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica con la partecipazione dei Sindaci e dei Comandanti della polizia municipale dei comuni che hanno in programma eventi per i quali è previsto un elevato afflusso di pubblico, per analizzare le misure di sicurezza predisposte per le imminenti manifestazioni estive.

Isiis: "Ora tocca all'Italia". Viminale espelle 3 stranieri

Dopo Barcellona l' Italia affina e rafforza l'apparato di sicurezza già dispiegato. Ad alzare la tensione è anche una minaccia firmata Isis, che sul canale di comunicazione usato dai jihadisti su Telegram, indica l'Italia come "prossimo obiettivo": a riferirlo è il Site, il sito Usa che monitora l'estremismo islamico sul web. Gli apparati di sicurezza, a livello centrale e territoriale, stanno tarando le contromisure, puntando a 'blindare' strade e aree nevralgiche delle città, ma anche tenendo alta la vigilanza sui foreign fighters (125 quelli monitorati) e sui soggetti a rischio: il Viminale ne ha espulsi tre. Roma pensa a barriere nei punti chiave, come via del Corso e via dei Fori Imperiali; e studia una 'stretta' sui controlli dei camion e degli Ncc, le auto a noleggio con conducente che spesso sono van con vetri oscurati. Rafforzamento della sicurezza anche a Milano, con barriere agli accessi della Galleria Vittorio Emanuele e presto in zona Darsena e navigli. Verona chiude piazza Brà, la piazza dell'Arena, con 'new jersey' in cemento. Protezioni e sbarramenti in arrivo anche a Napoli e a Firenze. Militari e squadre speciali antiterrorismo restano a presidio nei principali centri. Ma accanto al controllo del territorio, sono le espulsioni l'altra 'arma' di prevenzione messa in campo. Ad una lista che vede raddoppiare i dati rispetto al 2016, si sono aggiunti altri tre provvedimenti di allontanamento per motivi di sicurezza disposti dal ministro dell'Interno, Marco Minniti, che portano a 70 il numero degli espulsi nei primi 7 mesi e mezzo del 2017.

E a Torino altri cinque extracomunitari sono stati espulsi dal prefetto per "indole violenta e criminale": sono tutti giovanissimi, tra 19 e 21 anni, come i componenti della cellula dell'attentato a Barcellona. Arrivati in Italia da minorenni non accompagnati, presi in carico dai servizi sociali, non hanno completato gli studi né si sono adeguati alle regole delle strutture in cui erano inseriti, e hanno poi intrapreso una vita da balordi tra furti e piccole rapine. Dei provvedimenti emessi dal Viminale, invece, due riguardano cittadini marocchini - altro elemento che richiama l'attacco a Barcellona così come la nazionalità dell'assalitore che ha colpito a Turku, Finlandia. Il più giovane, 31 anni, era stato fermato a luglio dai carabinieri di Tortona (Alessandria) per il furto di un minibus della società di trasporto pubblico e già nell'aprile 2016 era stato intercettato in stato psicotico mentre si proclamava seguace dello Stato islamico. L'altro, 38enne, ha una storia di radicalizzazione in carcere: ad aprile, dopo la strage di Stoccolma, festeggiò per l'attacco terroristico. Il terzo espulso è un siriano, arrestato nel 2015 per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina; sottoposto ad obbligo di dimora in una cooperativa di Brognaturo, in Calabria, ha tenuto condotte violente e dopo l'attacco di Manchester ha inneggiato alla jihad.

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