Assalto a caveau Sicurtransport a Catanzaro, bottino di circa 3 milioni e mezzo di euro

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Catanzaro - E' di circa 3,5 milioni di euro il bottino della rapina compiuta ieri sera nel caveau della società di trasporto valori Sicurtransport, a Caraffa, nel catanzarese. La cifra esatta del denaro mancante - nel caveau c'erano circa 4 milioni di euro - non è stata ancora quantificata, ma secondo quanto si è appreso, i banditi si sarebbero impossessati della somma di circa tre milioni e mezzo. L'assalto è avvenuto nella notte da un commando di almeno una quindicina di persone un caveau della Sicurtransport a Catanzaro. Un assalto pianificato nei minimi dettagli per compiere il quale non hanno esitato ad isolare un'intera zona ponendo chiodi sulla strada e mettendo auto incendiate di traverso. Obiettivo dei banditi - una quindicina in tutto - il caveau della Sicurtransport, società catanzarese che si occupa di trasporto e custodia valori. L'assalto è scattato nella serata di ieri alla sede della società, in località Profeta nel comune di Caraffa, a pochi chilometri dal capoluogo calabrese. I banditi hanno agito con i volti coperti da passamontagna e armi pesanti, anche se non avrebbero sparato.

Sono arrivati davanti alla sede della Sicurtransport - realizzata in un capannone nella zona industriale - con un camion con carrello al traino su cui hanno portato una grossa ruspa dotata di un braccio di tre metri ed un martello pneumatico. Prima di entrare in azione hanno bloccato tutte le strade di accesso alla zona spargendo chiodi sull'asfalto e mettendo una decina di auto, risultate rubate, di traverso sulla strada per poi incendiarle. Fatto questo, il commando si è "dedicato" alle comunicazioni, manomettendo una centralina e inserendo un dispositivo che disturba i ponti radio per isolare la zona telefonicamente.

Finito il lavoro preparatorio, la banda ha fatto entrare in azione la ruspa, che prima ha rotto il pannello esterno del prefabbricato e poi ha "attaccato" il muro in cemento armato rinforzato con barre di acciaio del caveau, all'interno del quale erano custoditi circa 4 milioni di euro. I banditi non sono riusciti ad arraffare tutto, ma comunque si sono portati via circa 3,5 milioni. Per fuggire i rapinatori si sono allontanati per una strada sterrata che conduce al fiume Corace dove, probabilmente, avevano altri mezzi per scappare, secondo una prima ricostruzione della polizia, sarebbero fuggiti a bordo di un'auto e due furgoni.

Un'azione durata complessivamente 10-12 minuti e che ha terrorizzato gli abitanti della zona. Una donna che abita a circa 300 metri dalla sede della Sicurtrasnsport ha parlato di rumori assordanti e fumo. "Mi sono chiusa in casa con mio marito - ha raccontato - ed ho chiamato le forze dell'ordine". Le indagini sono condotte dalla squadra mobile con il coordinamento del pm della Procura di Catanzaro Domenico Assumma. "Stiamo lavorando in stretto contatto con la polizia giudiziaria, stiamo effettuando attività" è stato il breve commento del procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri. Per tutta la notte e stamattina, i tecnici della polizia scientifica hanno setacciato la zona alla ricerca di un indizio che possa portare gli investigatori sulla strada giusta per risalire ai componenti il commando. Colpi condotti con modalità analoghe sono stati compiuti in passato in Puglia. Al momento però, gli investigatori non hanno elementi certi per dire che la banda venisse da fuori regione. Quel che è certo è che i banditi hanno dimostrato di conoscere bene il loro obiettivo. Come ciò sia stato possibile è la domanda alla quale stanno cercando di rispondere gli investigatori della mobile catanzarese.

Nella zona, un vero e proprio blitz con con strade sbarrate, chiodi disseminati per impedirne l'accesso e l’incendio di alcune auto. I banditi, entrati in azione, hanno sfondato il muro con una ruspa e portato via un bottino di qualche milione di euro alla ditta che si occupa di trasporto e scorta portavalori e sistema di sicurezza, sventrando il caveau che si trova nella zona industruale di Caraffa. Il colpo è avvenuto in tarda serata. Fortunatamente nessun ferito, ma scoperti dalla Polizia, i banditi hanno sparato con un kalashnikov e si sono poi dati alla fuga. Nella zona si sono concentrati Polizia, Carabinieri e vigili del fuoco. Le ricerche sono andate avanti per tutta la notte. Sulla rapina indaga la squadra mobile di Catanzaro. 

 Le guardie giurate che erano presenti nel deposito, visto quanto stava accadendo, si sono nascoste in una stanza dando l'allarme per telefono. Poliziotti e carabinieri, però, giunti sul posto, hanno trovato le strade ostruite dalle auto in fiamme ed è stato necessario l'intervento dei vigili del fuoco. Il sospetto degli investigatori è che possa trattarsi di un gruppo proveniente da fuori regione. In passato rapine analoghe sono state compiute in Puglia ma allo stato non ci sono elementi per far propendere gli investigatori verso una pista piuttosto che un'altra.

Tecnici della scientifica su luogo rapina

Sono orientate in tutte le direzioni le indagini della squadra mobile, coordinate dalla Procura della Repubblica di Catanzaro, per cercare di risalire ai componenti del commando. Sul luogo dell'assalto sono al lavoro i tecnici della polizia scientifica per i rilievi, nella speranza di trovare un indizio che possa mettere gli investigatori sulla strada giusta per risalire ai rapinatori. "Stiamo lavorando in stretto contatto con la polizia giudiziaria, stiamo effettuando attività" è stato il breve commento del procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri. La banda, secondo la ricostruzione degli investigatori, ha agito con rapidità e precisione. Un colpo, quello messo a segno, che ricorda analoghe rapine compiute in Puglia. Ma la banda ha agito anche mostrando di conoscere dove andare a colpire. Ed è anche su questo aspetto che la polizia sta concentrando le proprie attenzioni per capire chi possa avere fornito descrizioni dettagliate ai banditi, nel caso venissero da fuori regione. E chi ha rubato i mezzi - in tutto una decina - che poi sono stati incendiati sulle vie limitrofe per ritardare l'intervento delle forze dell'ordine.

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