Agguato nel Vibonese, killer confessa: ha ucciso per uno schiaffo

arresti-carabinieri_copia.jpg

Vibo Valentia - Ucciso per uno sguardo di troppo ed uno schiaffo. Un delitto senza una vera causale e per futili motivi, al momento non contestati, e che gli inquirenti stanno ancora cercando per una successiva contestazione rispetto alle accuse di omicidio volontario e tentato omicidio contestate al momento ad Alessandro Ciancio, 22 anni, di Acquaro, nel Vibonese, fermato ieri. E' quanto emerso oggi nel corso di una conferenza stampa nella sede del Comando provinciale dei carabinieri di Vibo per illustrare i risultati investigativi che in meno di 24 ore hanno portato a far luce sull'omicidio di Rosario Mazza, 22 anni, avvenuto giovedi' sera, ed il ferimento del fratello Simone, 18 anni ancora da compiere e che si trova in ospedale.

Ciancio, messo dinanzi agli elementi raccolti dai carabinieri, ha reso piena confessione. L'arma del delitto - una pistola calibro 6,35 - non e' stata ancora trovata. Fondamentale per fare luce sul fatto di sangue si e' rivelata la collaborazione dei cittadini - sottolineata dal procuratore di Vibo, facente funzioni, Michele Sirgiovanni - con i carabinieri. Simone Ciancio, una volta visto cadere il fratello Rosario sotto un colpo di pistola, ha implorato Alessandro Ciancio di risparmiarlo. Tutto inutile, perche' anche il piu' giovane dei due fratelli e' stato ugualmente raggiunto da diversi colpi d'arma da fuoco che l'hanno gravemente ferito.

© RIPRODUZIONE RISERVATA